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Dyson Wash G1 Recensione: pro e contro della prima lavapavimenti Dyson che non aspira

Dopo un primo esperimento con il Submarine, Dyson esplora nuovamente il mondo del lavaggio dei pavimenti.

Dyson Wash G1 è la prima lavapavimenti pura del marchio, e come da tradizione Dyson, non poteva che essere diversa da tutte le altre attualmente in commercio.

Ha 4 rulli invece di 1 (o 2), non aspira, non ha un sistema di asciugatura, ha i serbatoi trasparenti sempre a vista.

Come se la cava all’atto pratico? Realizzare un prodotto diverso da tutti ha pagato, o è la causa di tutti i problemi di questo dispositivo? Scopriamolo insieme.

Unboxing e montaggio

Per quanto riguarda unboxing e montaggio, vi rimandiamo al nostro video dedicato.

Come lava?

La risposta generale è: bene. La maggior parte delle lavapavimenti ha un solo rullo, ma c’è qualche illustre eccezione che ne monta un paio.

Wash G1 di Dyson ne ha 4 di rulli. Due, morbidi ed esterni, si occupano tramite rotazione di lavare il pavimento. Quando uno di questi due incontra rifiuti solidi più grandi, questi vengono intercettati da due rulli interni dotati di setole rigide.

Questo sistema spedisce lo sporco più grande a un cassettino che si trova sul fondo della lavapavimenti. In parte le setole rigide si occupano anche di spremere un po’ i rulli morbidi, in modo da convogliare l’acqua scura verso l’apposito serbatoio.

I rulli sono semplicemente motorizzati. Non c’è quindi aspirazione, è solo la velocità di rotazione e la presenza di più rulli a garantire la pulizia del pavimento.

Questo è forse uno dei primi problemi della G1 di Dyson. L’aspirazione consuma batteria, e di conseguenza ci si potrebbe per esempio aspettare un’autonomia maggiore. Non è così. Ci si attesta sui 35 minuti, più che sufficienti per lavare tutto il pavimento anche di case di oltre 100 metri quadri, ma appunto, non aspirando ci si poteva aspettare qualcosa in più. Occhio però: la batteria è integrata, e di conseguenza non è removibile.

Inoltre, se in casa avete animali domestici, molta polvere, bambini che, come è normale, sporcano un po’ di più, è difficile che riusciate a pulire tutto per bene passando unicamente la Wash G1.

Il cassetto per lo sporco più grande è veramente piccolo, e anche il serbatoio delle acque scure si riempie in fretta. Ha probabilmente più senso passare prima la scopa elettrica e poi la lavapavimenti.

Tanti altri modelli in commercio sono abbastanza potenti (a livello di aspirazione) da permettervi di unire le due sessioni di pulizia in una unica.

Non la Wash G1, a meno di appartamenti modesti e non frequentati da troppe persone (e da animali domestici).

Altra nota positiva, anche se contemporaneamente stonata, è che la struttura della Wash G1 è pensata per piegarsi a 180°. O meglio, quasi a 180°. Poco prima di raggiungere la configurazione piatta, la spazzola si alza da terra.

Dovete quindi andarci con delicatezza e capire qual è il punto in cui fermarsi prima di alzare la spazzola. In teoria sul retro c’è anche una rotellina che migliora la navigabilità quando la tenete in orizzontale. Il problema è che la rotellina continua a funzionare anche se state sollevando per sbaglio la spazzola.

Inoltre tutta la struttura è abbastanza alta, e di conseguenza potrebbe non entrare sotto tutti i letti o mobili bassi.

E in quanto a performance? L’azione del doppio rullo si fa sentire. Non aspira, ma loro girano velocemente, e di conseguenza il pavimento si lava abbastanza a fondo.

Non si usano detergenti, e anzi, Dyson sconsiglia di usarli, il che potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Però gli effetti si vedono istantaneamente.

I serbatoi trasparenti frontali lasciano vedere subito, a colpo d’occhio, l’acqua sporca risultante dal passaggio dei rulli. E tutto questo senza fatica, cosa che non si può certo dire di secchio e straccio.

Insomma, il problema del dispositivo non è tanto il form factor (nonostante i problemi di piegamento) o le performance durante il lavaggio. Non aspira, è vero, ma se ci limitiamo a considerare quanto e come lava il pavimento, il giudizio sarebbe anche positivo.

Il problema viene dopo.

Manca l’asciugatura

Una volta finito di lavare il pavimento, si deve svuotare il serbatoio delle acque scure, sfilare il cassettino con i rifiuti solidi e svuotarlo, riempire il serbatoio dell’acqua pulita nel caso sia troppo vuoto, mettere la lavapavimenti sulla base e avviare la sequenza di pulizia dei rulli.

Tralasciando il fatto che ci sono dei passaggi in più che in altre lavapavimenti talvolta potete evitare, la sequenza automatica di lavaggio non è che sia un granché.

Per cominciare, Dyson stessa disse quando la presentò che dopo 3 utilizzi della lavapavimenti sarebbe buona cosa lavare a mano i rulli. Nelle lavapavimenti più recenti questa cosa non accade.

Inoltre, anche la prima volta che usate la procedura automatica il risultato non è che sia così apprezzabile, soprattutto in case ampie che necessitano di pulizia profonda.

Attaccati ai rulli potrebbe rimanere sporco e capelli, e anche i rulli interni, quelli con le spazzole rigide per intendersi, rimangono abbastanza sporchi.

E non è questo il problema! Il vero dramma è che la base non asciuga i rulli. L’asciugatura “all’aria”, soprattutto in autunno e inverno, è davvero problematica. All’aria aperta ci mette comunque tantissime ore, ed è probabile che stiate 24 ore o più ad aspettare che si asciughino del tutto.

La video recensione che trovate in apertura o cliccando qui è stata registrata un giovedì.

Il sabato mattina i rulli ancora non erano asciutti.

Non è un problema solo di rulli bagnati, ma è anche il fatto che spazzole bagnate e sporco non rimosso del tutto porta inevitabilmente il tutto a puzzare. Si facilita la formazione di batteri, che sono poi la causa degli odori sgradevoli. D’estate la situazione sarà sicuramente migliore, ma è sufficiente a giustificare una scelta del genere? Probabilmente no.

C’è un ulteriore, piccolo, problema. Se sfilate solo i rulli e li mettete ad asciugare all’esterno (o dove vi pare), la struttura della lavapavimenti non ne risente. Se sfilate anche il cassettino dei rifiuti solidi, che comunque si bagna molto e ha un filtro in maglia metallica che rimane bagnato, la struttura della Wash G1 si flette. Anche mettendola in carica vedrete sia la scocca inferiore della lavapavimenti sia la plastica della base piegarsi.

Le alternative sono due: o non asciugate il cassetto dei rifiuti solidi, che potrebbe comunque alla lunga avere gli stessi problemi dei rulli, o mettete tutta la lavapavimenti in blocco ad asciugare all’esterno.

Non tutti però hanno terrazze o giardini per farlo.

La soluzione potrebbe essere quella di comprare almeno due sezioni con i rulli. Per il momento però non si può. Se ordinate ora la lavapavimenti dal sito Dyson c’è in omaggio una sezione rulli aggiuntiva in regalo. Non sappiamo però quanto durerà l’offerta.

Il prezzo non vi piacerà

Dyson non è un marchio economico, ma c’è da dire che i suoi prodotti di solito godono di una qualità e di un supporto post vendita che non tutti possono garantire.

Questa volta però il prezzo della WashG1 si fa sentire, proprio per via di tutte le problematiche che abbiamo evidenziato. Si parla di 699€ sul sito ufficiale o nei principali negozi di elettronica.

Sarebbe in realtà un prezzo in linea con quello di altre lavapavimenti top di gamma. Tineco Floor ONE STRETCH S6 all’uscita costava 599€, Dreame H14 Pro di listino verrebbe 699€, addirittura altre costano pure di più.

La verità però è che sono tutti prodotti, almeno quelli usciti ultimamente, che aspirano, che hanno una base che asciuga il rullo e che in quanto a performance generali sono un gradino sopra questa. E a rincarare la dose c’è anche da dire che si trovano in sconto a prezzi decisamente più aggressivi.

Il sample per questa recensione è stato fornito da Dyson, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso economico.

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un’affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

Dyson Wash G1

Ci saremmo forse potuti soffermare su altri aspetti, come l’ergonomia generale del prodotto, il particolare manico con display che mostra informazioni utili, o le potenze di lavaggio selezionabili. La verità è che ci sono dei problemi di fondo abbastanza importanti che la rendono, almeno allo stato attuale delle cose, difficile da consigliare. Giusto per ripeterci, il suo lavoro lo svolge anche bene, a patto magari di dare prima l’aspirapolvere. È tutto il contorno che è difficile da digerire, soprattutto per un brand così importante e così attento alla tecnologia e all’innovazione come Dyson.

Pro

  • 4 rulli, buona pulizia del pavimento
  • Serbatoi ben visibili, si vede subito l’effetto della pulizia
  • Discreta manovrabilità
  • Rumore contenuto

Contro

  • La mancata asciugatura del rullo si fa sentire
  • Non aspira, cassetto rifiuti solidi piccolo
  • Batteria non removibile
  • Prezzo alto per quello che offre

Lorenzo Delli

Lorenzo Delli
Cresciuto a “computer & biberon”, mi sono avvicinato al mondo dell’informatica e della tecnologia alla tenera età di 5 anni. Mi occupo di news e recensioni legate ai PC (desktop e laptop) e al gaming, ma non disdegno elettrodomestici smart quali scope elettriche e friggitrici ad aria, preferibilmente con Bluetooth e Wi-Fi. Se trovate un meme sui canali social di SmartWorld è probabilmente colpa mia.


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