Cultura

Dustin James – Paper Star

Dustin James ex bassista dei Green/Blue e poi nei Waveless ha sempre avuto una vena intima e cantautorale da esplorare che trova fertile ispirazione nel nuovo disco “Paper Star” composto in buona parte dopo la fine dei Waveless e durante la crisi economica che ha coinvolto Minneapolis dove James vive. Otto tracce rarefatte e malinconiche tra folk e psichedelia, rock gentile e melodie non scontate.

Credit: Press

I lunghi periodi passati in tour con Sebadoh, Kim Gordon, Protomartyr e Mount Eerie hanno notevolmente influenzato il sound di un album che può ricordare anche i primi The Microphones. Canzoni molto personali quelle a cui si dedica James che sa creare atmosfere di notevole intensità fin dalle prime note di “Broken Mirror Band” e “King Of Comedy”.

Ritornelli decisi e ben orchestrati come quelli di “Conditional Love” con Jessee Rose Crane alla seconda voce rivelano la volontà di allontanarsi dal passato di musicista sperimentale per esplorare nuove strade, le stesse percorse in una “Burning Tower Of Sage” dal bell’arrangiamento venato di psichedelia morbida e pastorale.

La delicatezza di “Robins Egg Blues” e “Blackstone (Song For Ashley)” ha qualcosa del primo Bon Iver evocato anche dagli accordi di “Naked With You”  prima della title track in chiusura che fa presagire una svolta definitiva con quell’ “I’m never looking back” ripetuto più volte, come fosse un mantra. Ascoltando questi brani si capisce chiaramente perché Lou Barlow sia un fan di James, sono entrambi artigiani musicali che sanno esprimere se stessi anche in chiave solista.


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