due appuntamenti live in Italia nel 2026

Gli Autechre hanno annunciato due date in Italia in occasione del loro tour “twentytwentysix”. La band di “Incunabula” si esibirà il 10 ottobre a Bologna (roBOt Festival, all’Estragon – qui per i biglietti) e l’11 ottobre a Milano (Alcatraz, in collaborazione con Terraforma – qui per i biglietti).
Si tratta di un ritorno importante per il duo britannico formato da Sean Booth e Rob Brown, considerato tra i più radicali e influenti dell’elettronica degli ultimi trent’anni. I biglietti disponibili dalle ore 12 del 4 dicembre.
Gli ultimi lavori di Booth e Brown restano gli album “Sign” e “Plus“, pubblicati entrambi nel 2020. Un anno fa, tra il 9 e il 12 dicembre 2024, il duo ha firmato il programma BBC 6 Music Artist In Residence, curando ogni sera una playlist costruita attorno a un tema o a un umore diverso. Le scelte spaziavano con naturalezza tra hip-hop, elettronica e ricerca sonora, includendo artisti come Tyrone Brunson, Kool Keith, Earl Sweatshirt, Slugabed, Space Afrika, Pink Floyd, Tuxedomoon, Meat Beat Manifesto e Holger Czukay.
Criptici fin dal nome, gli Autechre (pronuncia: “o-tek-er”) sono tra i portabandiera della ambient-techno mondiale. Le loro sinfonie elettroniche nascono da architetture complesse, basate su tempi inusuali e suoni distorti, con un uso massiccio di voci filtrate e riverberi digitali. Una formula musicale che raccoglie le fondamentali intuizioni di Kraftwerk e Tangerine Dream, aggiornandole con le sonorità di fine millennio. Ma rispetto ad altri esponenti di questo revival elettronico, quali Orb, Boards of Canada e Aphex Twin, gli Autechre vantano una maggiore ricchezza percussiva, che dà vita a un suono con caratteristiche più “industriali”. La band è un duo formato da Sean Booth e Rob Brown, due disc jockey della scena techno di Manchester. Amici fin dall’adolescenza, i due condividono la passione per la musica e per i divertimenti tecnologici, giocando a manipolare i dischi con le macchine e creando curiosi “mixtape” che diventano via via più elaborati. A scoprirli è stata la Warp, l’etichetta che aveva già pubblicato i lavori di Sweet Exorcist, Nightmare on Wax e B12 e che avrebbe scritto la storia dell’elettronica degli anni Novanta, con nomi come Aphex Twin, Boards Of Canada e Plaid.




