Trentino Alto Adige/Suedtirol

Due anni di Piano Clima Alto Adige, quale bilancio? Gli ambientalisti: «C’è la rotta ma manca slancio» – Cronaca



BOLZANO. Il 18 luglio 2023 la Giunta provinciale ha approvato il Piano Clima Alto Adige 2040, pensato come tabella di marcia verso un’Alto Adige climaticamente neutrale. Qual è il bilancio due anni dopo? 

Per Climate Action South Tyrol, la Federazione Ambientalisti Alto Adige e l’Heimatpflegeverband Südtirol è chiaro: la neutralità climatica entro il 2040 è ancora possibile, ma solo con più slancio, una strategia coerente e un’attuazione determinata. «Il Piano Clima è uno strumento necessario, ma tuttora largamente da rafforzare. Gli manca la forza vincolante: molte misure sono formulate in modo vago, le competenze sono poco chiare, e i progressi difficili da misurare».

«Un dato di fatto – sottolineano le associazioni – ad oggi non sappiamo se l’Alto Adige abbia davvero iniziato a ridurre le emissioni dirette di CO₂ generate sul territorio dal 2023 in poi. I dati ufficiali vengono pubblicati con grande ritardo – quelli relativi al periodo 2024–2026, ad esempio, non saranno disponibili prima del 2027. Questo ostacola un monitoraggio efficace dei progressi verso gli obiettivi climatici fissati nel Piano e rende impossibile correggere la rotta in tempo utile. È dunque urgente garantire un rilevamento tempestivo e trasparente delle principali informazioni sulle emissioni di gas serra».

Secondo gli ambientalisti nell’estate di quest’anno il cammino è stato ostacolato due volte nel giro di pochi giorni: «Da un lato, con il ricorso presentato da Südtirolgas e Selgas contro il decreto del Presidente della Provincia in materia di prestazione energetica nell’edilizia – in particolare contro l’obbligo di utilizzare fonti rinnovabili per il riscaldamento; dall’altro lato, con il blocco al Parlamento europeo della procedura accelerata per aggiornare il Regolamento europeo sul clima».

«Il fatto che molti comuni altoatesini siano soci di Südtirolgas tramite Selfin dimostra che, in diversi ambiti, manca ancora una chiara volontà politica di abbandonare i combustibili fossili – un passo indietro dal forte valore simbolico. Anche al Parlamento europeo, il rappresentante dell’Alto Adige ha votato contro l’accelerazione del processo di definizione dei nuovi obiettivi climatici dell’UE. Allo stesso tempo, nella propria risposta alle proposte del Consiglio dei cittadini e degli stakeholder sul Piano Clima, la Giunta provinciale ha accolto solo 54 dei 609 suggerimenti ricevuti. Un risultato decisamente deludente».

Roland Plank della Federazione Ambientalisti osserva: “Positiva è stata l’inclusione delle cittadine e dei cittadini nel Consiglio per il clima e delle associazioni nel forum degli stakeholder. Tuttavia, la valutazione conclusiva delle proposte non è ancora avvenuta.”

Theresa Kurz (Climate Action South Tyrol): “Mentre le emissioni di gas serra continuano ad aumentare, la transizione termica viene ostacolata dai ricorsi di Südtirolgas e Selgas. Il decreto sull’efficienza energetica è stato un segnale importante e incoraggiante da parte della Giunta.”

Thomas Benedikter dell’Heimatpflegeverband sottolinea: “Servono segnali forti e chiari: obiettivi climatici vincolanti, una legge provinciale sul clima con regole precise, competenze definite e procedure coerenti, e soprattutto un maggiore impegno da parte di tutte le rappresentanze politiche, in Consiglio provinciale come in Parlamento, per adempiere agli obblighi fissati dal Regolamento europeo sul clima (UE) 1119/2021.”




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