Ducasse, ‘non litighiamo più, l’alta cucina è italo-mediterranea’ – Business
Non è più tempo di disfide enogastronomiche tra Italia e Francia perché “l’alta cucina è in evoluzione ed è sempre più italo-mediterranea. Sono la ricchezza e la qualità delle materie prime, l’attenzione al mangiar bene e le molteplici tradizioni regionali ad unirci. Basta mettersi in gara, siamo entrambi portabandiera di cultura gastronomica”.
Parola di Alain Ducasse, lo chef ed imprenditore (68 anni) che ha costruito il suo impero pluristellato partendo da Monaco per diffondere la sua idea di cucina francese contemporanea a base mediterranea in insegne aperte in ogni continente e da ultimo, in questi giorni, l’apertura del Ristorante Alain Ducasse Roma nel cuore della Capitale, all’interno dell’hotel di design Romeo Roma, progettato dall’archistar Zaha Hahid. Dopo Napoli, sempre con Romeo, è la seconda apertura in Italia per lo chef che si dichiara, “un grande sostenitore – dice Ducasse all’ANSA – della candidatura della cucina italiana a patrimonio Unesco. Avete sicuramente buone chance di ottenere il riconoscimento perchè l’Italia vanta tante cucine regionali, una incredibile ricchezza di prodotti, mercati straordinari, e per molti la cucina della nonna e il pranzo della domenica sono nel Dna. Agli italiani piace mangiare bene. Anche se bevono meno dei francesi che iniziano il pasto chiedendo cosa abbiniamo a questo vino? Qui è il contrario, si parla di cosa si mangerà stasera, domenica o a Natale e poi si pensa al bere”. “Noi – prosegue – abbiamo selezionato vini eccellenti sia italiani che francesi, che parimenti accompagnano un menu improntato al momento, secondo le stagioni, e secondo la mia idea di portare nel piatto il miglior prodotto nel miglior momento”. Girando per i mercati romani, racconta lo chef “ho trovato una straordinaria qualità e tradizione, ad esempio, nelle puntarelle, come col rombo. Parto da lì per creare una ricetta che esprima armonia. Pur amando il bello che mi circonda non trovo ispirazione nell’arte, trovo piuttosto ispirazione nella materia prima e nel gusto locale.
Ritengo di avere sufficiente creatività per dire che qui si fa evoluzione della cucina, in ogni pasto, colazione compresa, in una cucina francese che è unica nella sua semplicità e leggerezza, ma deve soprattutto piacere ai romani e a chi sceglie di venire a Roma anche per la sua cultura gastronomica”.
“Nei ristoranti del mio gruppo lavorano molti italiani, a Parigi oltre la metà – precisa Ducasse – e al Romeo Roma è lo stesso, parliamo tante lingue ma tutti la stessa lingua, quella della passione, della tenacia, della curiosità. Nella mia carriera ho fatto qualche errore, ma è anche sbagliando che si impara. Ed aprire a Roma è una grande felicità – sottolinea lo chef – prima di tutto perché amo profondamente e sinceramente l’Italia esplorando ricette del Nord come del Sud e poi perché spero che il mio nuovo ristorante regali agli appassionati della buona cucina e ai curiosi in senso lato un’esperienza indimenticabile della gastronomia contemporanea che è esaltata dalla freschezza e dalla semplicità”.
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