Umbria

Droga per uso personale e consumata a volte con gli amici


“Nessuno spaccio, ma solo consumo personale e a volte insieme con degli amici”. Quindi nessuna doppia vita. È quanto afferma l’avvocato Eugenio Zaganelli che ha assunto la difesa del professore di 52 anni di San Giustino (insegna in una scuola media di San Sepolcro) messo ai domiciliari dal giudice per le indagini preliminari di Perugia dopo essere stato arrestato dalla Guardia di finanza che ne aveva seguito gli spostamenti e intercettato il cellulare.

In una nota l’avvocato Eugenio Zaganelli precisa la posizione del suo assistito, cercando di ridurre la portata delle accuse e parlando di ridimensionamento dei fatti, che il docente non spacciava, ma solo sporadicamente consumava piccole quantità di cocaina assieme ad alcuni amici.

L’avvocato Zaganelli ha specificato che il suo assistito “non ha mai ricevuto richiami dalla scuola, né tenuto comportamenti scorretti verso gli alunni”. Sottolineando così che non c’era nessuna “doppia vita”.

Il difensore ha annunciato di essere “già al lavoro per presentare un ricorso al Tribunale del Riesame, con l’obiettivo di ottenere la totale libertà dell’indagato e consentirgli di riprendere il proprio lavoro, visto che le esigenze cautelari si sono notevolmente affievolite”.

I militari del Nucleo Mobile della Compagnia della Guardia di Finanza tifernate avevano notato un continuo via vai di persone sospette, molte con precedenti specifici, che si recavano nel parcheggio e nei locali situati al piano terra dell’abitazione del professore, in San Giustino, per poi uscirne dopo pochi minuti. Dodici persone coinvolte, tra i 34 e i 53 anni, sono già state individuate e segnalate alle competenti Prefetture di Perugia e Arezzo come assuntori di cocaina. Tra loro, anche il cliente sorpreso durante il blitz, un uomo di 40 anni, trovato in possesso di una dose di cocaina appena acquistata. Le indagini sin qui svolte hanno consentito di accertare che le cessioni di droga avvenivano mediante ordini effettuati tramite la piattaforma WhatsApp, utilizzando un linguaggio in codice per eludere eventuali controlli. Gli accertamenti investigativi proseguiranno con l’intento di identificare ulteriori clienti e determinare l’entità complessiva del traffico di stupefacenti e dei proventi illeciti.

Il professore era stato arrestato mentre cedeva cocaina ad un uomo nei pressi della propria abitazione a San Giustino. Le Fiamme Gialle hanno ricostruito poco meno di 200 episodi di cessione di droga negli ultimi mesi, per oltre un etto di cocaina ceduta, con un incasso di oltre 10.000 euro di provento illecito.


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