Droga lanciata oltre le mura del carcere, un arresto e sequestri al Sant’Anna
Un’operazione della Polizia penitenziaria di Modena con un’attività di osservazione ed indagine – e con l’ausilio dei cinofili – ha permesso di arrivare questa mattina all’arresto di un detenuto trovato in possesso di un panetto di hashish e di sequestrare ad un’altro carcerato un telefono cellulare completo di carica batteria. A darne notizia è il Segretario Nazionale della UIL PA Polizia Penitenziaria Domenico Maldarizzi.
Solo due giorni fa gli agenti avevano intercettato un lancio dall’esterno del muro di cinta del Sant’Anna di un pacco contenente hashish, cocaina e pasticche di blue Punisher
“Il ritrovamento, oltre a mettere in risalto ancora una volta le straordinarie capacità d’intelligence e d’intervento operativo della Polizia penitenziaria, conclama l’inefficienza strutturale dell’organizzazione carceraria – attacca Maldarizzi – L’operazione aiuta certamente a mettere una toppa sulle molteplici falle del sistema e, per questo, vanno i complimenti della Uil Pa Polizia Penitenziaria, ma rimane il fatto che telefonini, smartphone, sostanze stupefacenti, talvolta armi, e più in generale, oggetti non consentiti penetrano con troppa facilità nelle carceri, che non di rado divengono vere e proprie piazze di spaccio e centri di gestione di attività criminali”.
Prosegue il sindacalista: “È di ogni evidenza che la repressione non è sufficiente né qualitativamente né quantitativamente, ma che occorra l’efficace prevenzione. Per farla, è inevitabile potenziare gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti rispetto al reale fabbisogno di 18mila unità a livello nazionale, e implementare le tecnologie e le strumentazioni in modo da rendere più capillari ed efficienti i controlli e impedire l’introduzione fraudolenta di generi e oggetti anche attraverso droni”.
I fatti di questi giorno seguono di un paio di settimane una vasta operazione congiunta di carabinieri e polizia penitenziaria di Torino, che aveva portato a perquisizioni e sequestri in materia di stupefacenti in nove diversi istitui penitenziari, tra cui quello di Modena, con un totale di ben 116 indagati.
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