Liguria

Dress code, Fausto Brizzi e i “nani”: la sindaca Salis reagisce e il consiglio si ferma (anche oggi)


Genova. Ennesima giornata di bagarre e lavori bloccati in consiglio comunale. A infiammare i rappresentanti dei genovesi non sono state questioni politiche o amministrative di rilievo cittadino, ma battibecchi che hanno riguardato dapprima il dress code dei consiglieri, poi il regista Fausto Brizzi, marito di Silvia Salis, e di riflesso il termine “nani” usato dalla sindaca per definire persone di scarsa “statura professionale” di cui si circonderebbe l’opposizione.

Ad accendere la miccia è stata la capogruppo della Lega Paola Bordilli che, nel mezzo di una discussione su un ordine del giorno, ha richiamato al rispetto del regolamento nel punto in cui impone agli uomini di indossare la giacca durante le sedute. Il rimprovero implicito era riferito al collega Massimo Romeo di Avs, seduto al suo posto con un semplice maglione. Il presidente Claudio Villa lo ha invitato perciò a farsi prestare una giacca.

A quel punto Lorenzo Garzarelli di Avs, parlando fuori microfono, ha contestato a Bordilli di essere stata ripresa in video da un proprio addetto alla comunicazione sugli spalti dell’aula, circostanza che sarebbe vietata osservando il regolamento alla lettera. Nicholas Gandolfo (Fratelli d’Italia) ha replicato che anche la sindaca Salis “si fa riprendere da Fausto Brizzi”. Poco dopo il consigliere ha precisato a microfono aperto: “Cerco sempre di ponderare le mie parole e non offendere nessuno. Non va bene il nome che ho fatto? Me ne scuso. Ma non accetto che venga rimproverata una consigliera che si fa riprendere. Il regolamento non lo rispetta nessuno, ci facciamo riprendere tutti, il sindaco in prima persona“.

Tra liti e accuse incrociate, alla fine la prima cittadina ha preso la parola per difendere il marito: “È non solo un grande regista, ma un grande conoscitore della comunicazione politica, mi ha aiutato e mi sta aiutando e io ne vado fiera. Le persone intelligenti fanno così: si contornano di persone più brave di loro. Quando ti contorni di nani perdi le elezioni, è questo è il problema. Quando tu ti contorni di persone brave, come il vicesindaco, i consiglieri e tutti gli assessori, questo fa sì che tu riesca a fare le cose”.

Quindi Salis ha proseguito, specificando il significato del termine: “Sono orgogliosa di mio marito e del fatto che mi aiuti, come sono orgogliosa di tutte le persone che lavorano con me. La statura professionale delle persone delle quali ti circondi dice molto di te. E io sono molto orgogliosa di tutte le persone che lavorano con me, compreso mio marito, che, oltre ad essere una persona che mi dà un grande aiuto professionale, è uno splendido padre di mio figlio ed è un marito che lavora per il successo di mia moglie”.

La querelle è andata avanti ancora con l’intervento di Alessandra Bianchi (Fratelli d’Italia): “Comprendo il senso del termine, ma voglio sapere se io sono nana, visto che ho perso le elezioni. Sarò nana ma non mi sembra di vedere giganti intorno a me”. Il presidente Villa è stato costretto a sospendere la seduta e a convocare una conferenza dei capigruppo per stemperare gli animi. Tra scaramucce e riappacificazioni, la vicenda scaturita dalla “mancata giacca” di Romeo ha tenuto fermi i lavori per più di mezz’ora.

 




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