‘Dove Sono? Chi Sono?’ 3 giochi in cui il protagonista ha perso la memoria
Uno dei pretesti narrativi più efficaci di sempre è sicuramente quello dell’amnesia. Sono diversi i giochi che hanno utilizzato questa tecnica per imbastire alcune delle storie più memorabili: analizziamo tre illustri esempi.
Amnesia The Dark Descent
Difficile sbagliarsi con un gioco che si intitola Amnesia: The Dark Descent, acclamato survival horror del 2010.Ci risvegliamo in un castello desolato, immerso nell’oscurità, senza alcun ricordo di chi siamo o di come siamo arrivato lì. I corridoi sono freddi, le mura trasudano umidità e una sensazione di angoscia stringe il petto del nostro alter ego. L’unico indizio sul proprio passato è una lettera scritta da noi stessi, che ordina di compiere una missione di cui non ricordiamo nulla. Cercando di mettere insieme i pezzi della nostra identità, scopriamo che qualcosa di oscuro ci sta inseguendo, un’entità che si muove tra le ombre, sempre più vicina. Ogni passo avanti porta con sé ricordi frammentati, visioni di eventi inquietanti e un senso crescente di terrore. Ma la cosa più spaventosa di tutte è la consapevolezza che, forse, la nostra amnesia non è frutto di un incidente… E che la verità potrebbe essere peggiore dell’oblio della memoria.
Silent Hill 2
Spinti da una lettera ricevuta da una persona che non dovrebbe più essere viva, ci avventuriamo nella nebbiosa Silent Hill alla ricerca di risposte. Eppure, qualcosa non torna: la memoria di James Sunderland è offuscata, i ricordi sono vaghi, come se una parte del suo passato fosse stata sepolta sotto strati di confusione e paura. La città stessa sembra reagire alla nostra presenza, trasformandosi man mano che esploriamo le sue strade deserte e i suoi edifici abbandonati. Figure distorte emergono dalla nebbia, e ambienti che dovrebbero essere familiari appaiono distorti, come un incubo che prende forma. Ogni incontro, ogni indizio trovato, ci spinge più a fondo in una verità che forse James non è pronto ad affrontare. La domanda non è solo cosa ti ha portato a Silent Hill, ma anche cosa abbiamo dimenticato… E perché la tua mente ha deciso di cancellarlo. Sarebbe un peccato perdersi una delle storie più intense raccontate nei videogiochi, specialmente ora che è possibile riviverla in Silent Hill 2 Remake di Bloober Team, un rifacimento che ha convinto all’unanime i fan del capolavoro originale del 2001.
Call of Duty Black Ops
Ci svegliamo in una stanza fredda e sterile, legati a una sedia, circondati da schermi che lampeggiano numeri senza un apparente senso. Voci sconosciute ci interrogano, insistenti, chiedendoci il significato di sequenze numeriche che non ricordiamo. Eppure, qualcosa dentro il capitano Alex Mason suggerisce che dovrebbe sapere di cosa trattano. La mente è un caos di flashback confusi: missioni segrete, volti familiari ma indistinti, colpi di pistola, fughe disperate… Ma quali di questi ricordi sono reali e quali sono stati impiantati? Ogni domanda senza risposta è un pezzo di un puzzle incompleto che potrebbe costarci la vita. Mentre cerchiamo di ricostruire la nostra memoria, iniziamo a renderci conto che non siamo solo un testimone degli eventi di cui abbiamo visione, ma il loro protagonista. La verità è nascosta nel passato di Alex Mason, ma più ci avviciniamo a essa, più ci rendiamo di quanto questa rischi di condurci verso un finale drammatico. Indubbiamente uno dei capitoli più apprezzati della serie di Call of Duty per quanto riguarda la campagna single player ed il comparto narrativo, che consigliamo di recuperare nonostante i tanti anni trascorsi dal debutto risalente al 2010.
Su scopri come risparmiare acquistando l’abbonamento Xbox Game Pass in SUPER SCONTO!
Source link