Dopo Berlino i bronzi di San Casciano esposti ad Aquileia

Da oggi all’8 marzo del prossimo anno il Museo archeologico nazionale di Aquileia accoglie una nuova esposizione. Dopo il palazzo del Quirinale, il Museo archeologico nazionale di Napoli e quello di Reggio Calabria e infine il James Simon Galerie di Berlino, i bronzi di San Casciano saranno messi in mostra nella galleria a poco più di mezz’ora da Udine. L’allestimento è a firma dello studio Decima casa.
Da dove vengono i reperti
La mostra espone i reperti provenienti dagli scavi di San Casciano dei Bagni, avviati nel 2019 – oltre quaranta tra statue e manufatti in bronzo ritrovati a partire dal 2022 nella vasca sacra del Bagno grande, che costituiscono uno dei depositi più rilevanti del Mediterraneo antico –. Risalgono al periodo tra il I secolo avanti Cristo e il V secolo dopo Cristo ed evidenziano la multiculturalità del luogo, prima etrusco, poi romano, fino alla trasformazione dei culti tra IV e V secolo.
Le sale
La prima sala introduce il sito e i materiali più antichi, con testimonianze della lavorazione del bronzo nella
Toscana meridionale, dalle spade votive del monte Cetona ai manufatti orientalizzanti della necropoli di Tolle.
La sala successiva presenta i contesti sacri di San Casciano dei Bagni, con la statua in marmo di Afrodite della doccia della testa e i due altari del Bagno grande, insieme a materiali che documentano la continuità del culto. La terza sala ricostruisce le fasi dello scavo e la trasformazione della vasca etrusca, sigillata in età romana con il rito del Fulgur conditum, introducendo alla sorgente termale con statue e iscrizioni in etrusco e latino. Il percorso prosegue nel cuore del Bagno Grande e dei suoi più preziosi ritrovamenti, tra cui la statua togata maschile (Arringatore) e le opere legate ai culti romani, tra cui il monumentale Apollo sauroctonos e una cista decorata. La sezione finale riunisce i materiali del deposito votivo, dalle teste in bronzo alle figure simboliche e alle monete, insieme a offerte legate ai riti della nascita e della cura, come il putto etrusco con iscrizione, gli infanti fasciati e una lamina che richiama la sagoma di un bambino.
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