Lazio

dopo anni di roghi e degrado, si può partire finalmente con la bonifica

Per anni è stata una ferita aperta nel cuore di Roma Est, un’ombra tossica che si allungava tra via di Tor Cervara e le palazzine del IV Municipio. Una distesa di rifiuti, incendi dolosi, degrado e impotenza istituzionale. Ma oggi qualcosa cambia: la maxi discarica abusiva di Tor Cervara è stata dissequestrata. E per la prima volta da tempo, si intravede la possibilità concreta di una bonifica.

Una notizia che ha il sapore di una vittoria per i residenti, i comitati di quartiere e le voci civiche che, a denti stretti, non hanno mai smesso di denunciare. È grazie a loro, e alla perseveranza di consiglieri comunali come Ferdinando Bonessio, che la montagna di rifiuti pericolosi che deturpava l’area potrà finalmente essere rimossa.

Per anni, quello spiazzo recintato è stato teatro di uno scempio quotidiano. Furgoni che entravano di notte a scaricare detriti, materassi, bombole, vernici, eternit. E poi i roghi, quasi rituali, che lasciavano nell’aria l’odore acre della plastica bruciata.

Le prime denunce risalgono al 2020, quando i carabinieri sorpresero tre uomini intenti a scaricare materiali nel terreno. Il giorno dopo, un altro veniva arrestato mentre dava fuoco ai rifiuti. Due anni dopo, il figlio replicava l’impresa, bruciando detriti a pochi metri da un distributore di benzina.

Un film dell’assurdo, reso ancora più grottesco dalla paralisi amministrativa: l’area era sotto sequestro penale, nessuno poteva entrare, neanche per pulire. E intanto, il degrado cresceva.

La svolta arriva il 13 maggio 2025. I Carabinieri Forestali comunicano il dissequestro dell’area. Il Comune, finalmente, può muoversi: la polizia locale accompagna l’Ama per un sopralluogo, per stimare i costi della rimozione e pianificare l’intervento.

immagine di repertorio

Il conto sarà salato, si parla di centinaia di migliaia di euro, ma l’operazione sarà effettuata “in danno”: prima si ripulisce, poi si presenta il conto ai proprietari.

«Roma Est ha già respirato troppi veleni», denuncia Gabriella Masella, presidente del comitato di quartiere Colli Aniene Bene Comune, in una nota vibrante. «Ora vogliamo il risanamento, il ripristino dei luoghi, e strumenti di controllo veri: fototrappole, droni, sorveglianza attiva».

Intanto, i cittadini non abbassano la guardia. I comitati che hanno partecipato ai sit-in contro i roghi tossici continuano a vigilare, con lo stesso spirito che ha portato a questo piccolo grande traguardo. E Roma, almeno in un angolo martoriato della sua periferia, può sperare in un respiro più pulito.

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