Dopo 50 anni Lanciano dice addio alle suore dell’istituto “Gesù Bambino”
Dopo oltre 50 anni la fraternità delle suore francescane di Gesù Bambino lascia la città di Lanciano. Domenica 19 novembre la comunità di San Pietro ai Cappuccini, quartiere dove dai primi anni ’70 sorge l’istituto paritario, ha salutato e ringraziato le suore rimaste nella struttura, chiusa ormai da qualche tempo, per il servizio, sia scolastico che religioso, prestato all’intera città di Lanciano.
Alla messa e poi alla festa di saluto hanno partecipato anche il sindaco Filippo Paolini e il suo predecessore Mario Pupillo. Nel 1967 l’inizio della costruzione dell’istituto e nel 1971 l’arrivo delle prime suore per un’esperienza educativa ispirata all’ideale dell’umanesimo cristiano, ai principi di libertà, uguaglianza e solidarietà sanciti dalla Costituzione e all’opera educativa di Barbara Micarelli.
Alla scuola dell’infanzia e alla primaria, inizialmente si affiancava anche un convitto per le ragazze. Tantissime famiglie lancianesi in quegli anni hanno scelto per l’educazione dei loro figli l’istituto di via Fagiani, dotato di aule ampie e luminose, spazi per attività integrative, cortile interno, giardino, parco, impianti sportivi, palestra, aula multimediale, sala teatro, sala musica, biblioteca.
Anzianità delle suore e mancato ricambio generazionale a causa del calo delle vocazioni, calo delle iscrizioni ma anche problemi economici e gestionali avrebbero portato alla chiusura del Gesù Bambino, sfiorata già nel 2014, anche se poi l’istituto è andato avanti ancora per altri anni.
E proprio sulla struttura si concentrano gli interrogativi per il futuro. Il Comune è in trattativa per rilevare l’immobile dove il sindaco Paolini immagina di realizzare un suo pallino, quello di un polo scolastico. Ma si tratta di una struttura di circa 7mila metri quadrati a cui si aggiungono 3mila mq di area scoperta.
Sulla questione interviene anche l’associazione ‘Viale Cappuccini’, che sollecita l’amministrazione comunale. “La nostra associazione ad agosto 2020 – dichiarano in una nota Armando Palmieri, Giacomo Bona, Alessandro Falconio e Franco Di Bucchianico – in seguito alla prossima riapertura delle scuole durante la pandemia in cui si richiedeva, sulla base delle normative anti-Covid, un maggior numero di aule, prese posizione scrivendo alla madre superiora dell’Ordine di Roma, al nostro vescovo e per conoscenza alla passata amministrazione ricordando della presenza di questa struttura scolastica, facendone riferimento al ruolo e alla funzione educativa svolta da sempre da tutto il personale religioso, e non, che si succedette negli anni ed evidenziandone l’importanza che avrebbe potuto ancora mantenere nel ruolo scolastico negli anni avvenire. Non abbiamo avuto risposta. se non dalle poche suore presenti in sede. Oggi, con un’alternarsi di ipotesi ‘chiacchierate’ come da pettegolezzo sul destino della struttura, ci auguriamo che questa amministrazione nella persona del sindaco Filippo Paolini rinnovi il ruolo educativo primario e di aggregazione di quanto è stato il nostro istituto Gesù Bambino. Ciascuno di noi ha un ricordo di momenti trascorsi in quel luogo e, come in una comunità che si rispetti, soprattutto mai come ora, è fondamentale salvaguardare centri che possano assolvere a funzioni di aggregazione conservandone la storia e le motivazioni iniziali. Per tale motivo confidiamo nella lungimiranza degli amministratori odierni che possano impegnarsi affinché si rispetti l’utilità e la funzione soprattutto culturale di questa bellissima e storica struttura, riferimento per tanti”.