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Dopo 180 kg per stress da cucina chef Lombardo cambia vita – Cibo e Salute

 Imbandire la tavola con pietanze raffinate in un menu d’autore, al punto da guadagnare la stella della guida Michelin e le due Forchette della guida del Gambero Rosso, e al contempo soffrire di obesità per le scorpacciate notturne scaccia-stress. E’ il contrappasso di una vita di successo ai fornelli vissuto dallo chef e imprenditore lucano Vitantonio Lombardo che ha raggiunto livelli di allarme di obesità per poi dimagrire recentemente di circa 70 kg in dieci mesi tramite un intervento di chirurgia bariatrica effettuato lo scorso gennaio.

    “Prima dell’operazione – ha raccontato lo chef Lombardo durante il congresso biennale Gensy promosso a Palermo da La Sicilia di Ulisse – pesavo quasi 180 kg, avevo difficoltà a scendere le scale e la notte dovevo dormire con l’erogatore di ossigeno. La notte, dopo il lavoro, per annullare stress e stanchezza, aprivo il frigorifero di casa e mangiavo la qualunque. Una fame no limits che può rendere ogni cosa cibo-spazzatura perché – ha sottolineato – divorato senza consapevolezza e in misura smodata. Stavo per perdere la vista e soprattutto stavo perdendo ogni rapporto con mia moglie e i miei figli. Letteralmente, le persone che mi hanno dato la forza di fare questi interventi. E se sto vivendo una mia seconda possibilità di vita è grazie a loro, insieme al team del ristorante a Matera, che mi sono stati vicini in questo percorso di rinascita. Lo faccio anche per i miei dipendenti”.

    L’intervento bariatrico sleeve, racconta ancora lo chef-imprenditore, è un intervento, paradossalmente, ora non difficile mentre quello che è difficile è il proseguo. A partire dal reset post operatorio con una dieta liquida per oltre un mese. L’impegno odierno di Vitantonio Lucano è spiegare, in ogni sede e da addetto ai lavori, che “se impariamo a volerci più bene prima, e soprattutto a mangiare bene, non arriviamo a ridurci così. E poiché in Italia abbiamo i prodotti agroalimentari migliori di questo mondo, se sappiamo gestire veramente un equilibrio tra apporto nutrizionale e appagamento a tavola che può arrivare anche dall’ascoltare in sala tutto il lavoro che c’è dietro un piatto, facciamo il bene di tutti, senza inutili sprechi e senza conseguenze sulla salute. Sapendo dire di no agli abusi alimentari possiamo poi ritrovarci in compagnia perché il mangiare è una cosa bella, è una cosa sana e richiede tanto lavoro di preparazione che potrà essere così rispettato e celebrato al meglio. E un professionista della cucina deve sapere che quello che fa per l’equilibrio nutrizionale di un piatto, fa bene a tutti, alla clientela e al Ssn”.

    “Viva la vita” ha concluso lo chef, nel ricordare “l’importanza della recente normativa di contrasto all’obesità che è stata a tutti gli effetti riconosciuta come una malattia che può portare alla morte. E ora sono mutuabili gli interventi per chi ha bisogno di una importante riduzione del peso. Una lungimirante scelta politica – commenta – per uno dei disturbi alimentari che più segnano il malessere contemporaneo”.

   Un tema, quello del significato odierno del “ben-essere”, su cui svilupperà un ulteriore confronto l’associazione La Sicilia di Ulisse, che da oltre vent’anni riunisce 52 eccellenze siciliane tra ristoranti, pasticcerie storiche, hotel di charme e 21 cantine partner.
   

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