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Donald Trump vuole accettare un nuovo Air Force One extra lusso in regalo dal Qatar

Una specie di «palazzo reale volante», per il presidente che ama simboli e status. Donald Trump torna al centro delle polemiche per un regalo tanto sfarzoso quanto controverso: un Boeing 747-8 extra lusso offerto dalla famiglia reale del Qatar, destinato a diventare temporaneamente il nuovo Air Force One. La notizia, confermata da ABC News, ha già scatenato un acceso dibattito politico e giuridico negli Stati Uniti.

«Il fatto che il Dipartimento della Difesa ottenga in regalo, gratis, un aereo 747 per sostituire temporaneamente un Air Force One di 40 anni è una transazione trasparente», ha scritto Trump, da tempo frustrato da un aereo presidenziale considerato obsoleto, sul suo social Truth. I media hanno calcolato che il valore dell’aereo superi i 400 milioni di dollari, più di 356 milioni di euro.

Trump aveva ordinato un nuovo Air Force One (il nome con cui viene chiamato l’aereo su cui viaggia il presidente degli Stati Uniti) nel 2018, ma la consegna, inizialmente prevista per il 2029, è stata anticipata al 2027 solo dopo forti pressioni dell’amministrazione e un inedito intervento di Elon Musk, «first Buddy» del presidente, chiamato in soccorso per «prendere in mano il dossier». Ma la prospettiva di volare per altri anni su un velivolo vecchio di quattro decenni era diventata insostenibile per Trump.

Il velivolo è un trionfo di design: legni pregiati, camere da letto private, sale riunioni hi-tech e una zona relax degna di un hotel di prima categoria. In Qatar era destinato ai vertici della famiglia Al Thani, ma ora, con un passaggio che fa discutere, volerà sotto bandiera americana.

È proprio la natura del «regalo» a scatenare l’opposizione democratica e una fetta dell’opinione pubblica. Si tratta del dono più costoso mai ricevuto da un’amministrazione statunitense da parte di un governo straniero. Un fatto che, in tempi di tensioni geopolitiche e scrutinio istituzionale, non può passare inosservato.

Il Dipartimento di Giustizia, però, ha già tracciato la cornice legale per legittimare l’operazione. I legali della Casa Bianca avrebbero dato il via libera a condizione che la proprietà dell’aereo venga formalmente trasferita alla biblioteca presidenziale di Trump alla fine del suo mandato. Un escamotage che evita il diretto arricchimento personale, ma che non convince tutti. L’opposizione accusa: non è solo una questione di proprietà, ma di simboli, precedenti, relazioni internazionali e potenziali favoritismi.

L’aereo qatariota, comunque, non è ancora pronto a diventare Air Force One. Servono modifiche sostanziali per adeguarlo agli standard di sicurezza e difesa previsti per ogni velivolo che ospiti il comandante in capo degli Stati Uniti. Comunicazioni criptate, contromisure militari, schermature antinucleari: sono solo alcune delle caratteristiche richieste.

Eppure, le fonti della Casa Bianca garantiscono che i lavori saranno completati in tempo per rispettare la scadenza imposta dal presidente: il jet dovrà essere pronto a volare già nel 2025, due anni prima della prevista consegna del nuovo Air Force One da parte di Boeing.

Per i sostenitori, è la dimostrazione che Donald Trump sa «fare affari» anche nella diplomazia, ottenendo gratuitamente un bene di immenso valore. Per i detrattori, è l’ennesima prova di un’idea della politica come gestione privata del potere, in cui regole e istituzioni vengono piegate all’immagine personale del leader. «Anche in una presidenza caratterizzata dalla truffa, è una mossa scioccante. Rende evidente che la politica estera degli Stati Uniti con Trump è in vendita», ha spiegato al New York Times Robert Weissman, il presidente della ong Public Citizen. Non è la prima volta, d’altra parte, che il Qatar regala un aereo a un governo con cui vuole migliorare i rapporti: nel 2018 offrì un Boeing 747 alla Turchia.


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