Donald Trump minaccia una tassa del 200% sul vino europeo
Donald Trump risponde alla tariffa europea sul whisky minacciando dazi del 200% per il vino europeo: diamoci un’occhiata.

La notizia è dell’ultima ora, ma a chiamarla “fulmine a ciel sereno” significa non aver fatto attenzione alle ultime puntate. Donald Trump ha minacciato di imporre – e citiamo direttamente – “una tariffa del 200% su tutti i vini, Champagne e prodotti alcolici provenienti dalla Francia e da altri Paesi rappresentati dall’Unione Europea”.
Il palcoscenico scelto per l’annuncio, com’è ormai consuetudine, è quello dei social. “L’Unione Europea” si legge su Truth “una delle autorità fiscali e tariffarie più ostili e abusive al mondo, creata con il solo scopo di trarre vantaggio dagli Stati Uniti, ha appena imposto una tariffa sgradevole del 50% sul whisky“. La sua risposta? Occhio per occhio. Peccato che così si diventa ciechi.
Braccio di ferro
Non occorre certo essere economisti per intuire che, se le minacce di Trump dovessero concretizzarsi, sarebbe un brutto colpo per un mondo che si trova già accartocciato da un mercato notoriamente difficile.
L’idea della supertassa, se così vogliamo battezzarla, sarebbe stata innescata dal piano europeo di imporre tariffe sul whisky e altri prodotti a stelle e strisce a partire dal prossimo mese. Piano, è bene notarlo, che a sua volta è una risposta ai dazi del 25% imposti poche ore fa dal numero uno della Casa Bianca sulle importazioni di acciaio e alluminio.
Insomma: è braccio di ferro, grottescamente combattuto (anche) sulla vetrina dei social – tant’è che, come accennato in apertura, al momento la minaccia di cui sopra è stata rettificata solamente attraverso Truth. In attesa delle risposte (o degli appelli) delle associazioni di categoria, pare chiaro che l’Italia rimane appesa agli sviluppi con forte interesse.
Numeri alla mano il mercato statunitense è storicamente stato uno sbocco di export fondamentale, e continua tuttora a esserlo: il vino italiano, nel corso del 2024, ha fatto registrare un record in valore a a 8,1 miliardi di euro (+5,5% sul 2023, secondo i dati Istat definitivi) anche e soprattutto grazie alla crescita negli Stati Uniti (1,9 miliardi di euro, +10,2%).
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