Domiciliato in Basilicata un contagiato dal virus West Nile
UNO dei contagiati dal virus West Nile in Campania è domiciliato in Basilicata ma, secondo quanto riferito dalla Regione, sarebbe stato probabilmente esposto al contagio in provincia di Napoli. Il virus sta dilagando in Italia e la Basilicata si attrezza. La Regione, attraverso l’Ufficio Prevenzione, segue «con particolare attenzione» l’evoluzione del rischio legato alla diffusione del virus, in considerazione della sua progressiva vicinanza ai confini regionali. «C’è un programma di sorveglianza entomologica che prevede il posizionamento di nove trappole per la cattura delle zanzare – fanno sapere gli uffici della Regione – disposte strategicamente sul territorio in linea con le direttive del Ministero della Salute». Le aree scelte per il monitoraggio sono principalmente zone umide e a bassa altitudine, habitat privilegiato per la proliferazione delle zanzare. Le zanzare catturate «vengono analizzate per verificare la presenza del virus». In caso di positività, vengono immediatamente attivate le procedure previste dal Piano Nazionale di Sorveglianza.
«Dal punto di vista veterinario – fa sapere la Regione – sono attivi i protocolli di sorveglianza sugli animali sensibili, in particolare i cavalli, che possono manifestare segni neurologici come nervosismo, incoordinazione e difficoltà motorie. I Servizi Veterinari sono in stato di allerta. I cavalli sono considerati “animali sentinella” per l’individuazione precoce della circolazione virale sul territorio. Nel frattempo, «il Centro trasfusionale fa già controllo su i donatori».
«Le Aziende Sanitarie Locali – fa sapere la Regione – in collaborazione con i Comuni, stanno provvedendo alle campagne di disinfestazione delle aree pubbliche, sempre seguendo le Linee guida ministeriali per il controllo dei vettori». L’obiettivo chiaramente è ridurre la densità delle zanzare adulte e prevenire il rischio di trasmissione. Al momento, «non esistono terapie specifiche per l’infezione da West Nile Virus. Le cure sono di tipo sintomatico e di supporto, rivolte a controllare febbre, dolori muscolari e complicanze neurologiche nei casi gravi».
«Stiamo seguendo il fenomeno con attenzione con tutti i nostri istituti -spiega l’assessore alla Sanità, Cosimo Latronico – confermo una attenzione speciale a queste problematiche, abbiamo già una organizzazione predisposta». Secondo il “Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-2025” la Basilicata figura tra le 14 regioni in cui il virus ha già circolato per dieci anni, dal 2008 al 2018. Il documento indica anche Matera tra le province ricadenti nelle aree ad alto rischio di trasmissione mentre Potenza tra quelle «a rischio minimo di trasmissione». Più in generale il problema è che continua a salire il bilancio delle vittime per il virus West Nile in Italia. Da gennaio si contano sette decessi, la maggioranza tra Lazio e Campania. Ieri gli ultimi tre, mentre medici e autorità sanitarie invitano ad evitare allarmismi e sono scattate le bonifiche su ampie porzioni del territorio ed anche le misure di prevenzione rispetto alle donazioni di sangue, possibile (sia pur molto rara) via di contagio. Proprio per questo motivo in 31 province è stato deciso lo stop temporaneo alle donazioni o, in alternativa, l’esecuzione di uno specifico test sui donatori.
Ieri si sono registrate altre due vittime in Campania: un 74enne, con un quadro clinico complicato da un’insufficienza renale, è deceduto all’Ospedale del Mare di Napoli (in realtà la morte risale a venerdì ma è stata comunicata ieri). L’altro paziente deceduto è un sessantottenne di Trentola Ducenta, nel Casertano (il terzo morto per il virus in Campania), che è mancato ad Aversa. Ieri, un altro paziente è deceduto nel Lazio, il terzo da inizio anno: si tratta di un uomo di 86 anni morto all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Era tra i primi contagiati nel territorio ed era in terapia intensiva. L’uomo avrebbe avuto un quadro clinico molto complesso appesantito anche da diverse patologie pregresse. Un altro paziente in condizioni definite «critiche» dai sanitari è invece ricoverato ad Oristano. Maria Rosaria Campitiello, capo Dipartimento della protezione, della ricerca e dell’emergenza sanitaria del ministero della Salute, rispondendo a una domanda relativa ai casi di West Nile ha precisato che «la situazione epidemiologica è in linea con gli anni precedenti, questo lo dobbiamo dire e ribadire».
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