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Dodici Paesi Ue chiedono deroga Patto per spese in difesa (2) – Altre news

“Oggi l’Ue compie un passo
avanti decisivo nell’incrementare la spesa e la prontezza per la
difesa. Dodici Stati membri hanno già richiesto l’attivazione
della clausola di salvaguardia nazionale, che fornirà un
sostanziale margine di bilancio aggiuntivo per investire nelle
loro capacità e nell’industria della difesa. La Commissione
continuerà a garantire che questa flessibilità sia coordinata e
aiuti i Paesi dell’UE a transitare verso bilanci per la difesa
più elevati, pur mantenendo solide politiche di bilancio.

   
Restiamo aperti ad ulteriori richieste”, afferma il commissario
per l’Economia Valdis Dombrovskis nella nota in cui l’esecutivo
comunitario fa il punto sulle richieste di attivazione della
clausola nazionale di salvaguardia arrivate ad oggi.

   
L’Italia, era filtrato lunedì dal Mef, deciderà su una
eventuale richiesta di attivazione della clausola dopo
l’assemblea Nato di giugno. Il ministro delle Finanze spagnolo
Carlos Cuerpo ha affermato nel pomeriggio che l’attivazione sarà
decisa dalla Spagna “nei prossimi mesi”. Nelle scorse settimane
il ministro delle Finanze francese Eric Lombard aveva espresso
il timore che un aumento del debito sia insostenibile per la
Francia, escludendo in prima battuta l’opzione. Tra i frugali,
ad oggi risulta abbiano escluso l’attivazione i Paesi Bassi. E
l’attesa è anche che la Svezia possa aumentare la spesa nella
difesa in deficit, senza far scattare la clausola di
salvaguardia.

   
La richiesta della comunicazione della Commissione sulla
attivazione delle clausole nazionali di salvaguardia era quella
di farle pervenire in modo coordinato entro fine aprile, anche
per evitare che fughe in avanti di singoli Paesi attirassero uno
stigma sul mercato con timori sulla sostenibilità fiscale. Sulla
scadenza “soft” c’è comunque una tolleranza di qualche giorno,
aveva già chiarito la Commissione: l’obiettivo dell’esecutivo di
Bruxelles ora è quello di dare il proprio parere con il
pacchetto di primavera del Semestre europeo il 4 aprile, in modo
da raccomandare poi l’attivazione al Consiglio Ue e poter
procedere al voto dei 27, ragionevolmente entro luglio.
Oltre ai potenziali 650 miliardi di investimenti per maggiori
spese nella difesa dai Paesi Ue, il piano ReArm, poi rinominato
Readiness 2030 (‘Prontezza 2030’), ha anche previsto per
aumentare la spesa nella difesa i prestiti dello strumento Safe
per 150 miliardi di euro.

   
L’attivazione della clausola dovrebbe esentare dal conteggio
del deficit l’aumento delle spese nella difesa, considerate
straordinarie alla luce del mutato contesto geopolitico. “La
guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e la sua
minaccia alla sicurezza europea costituiscono circostanze
eccezionali, che esercitano una pressione significativa sulle
finanze pubbliche degli Stati membri a causa dell’urgente
necessità di rafforzare le loro capacità di difesa”, ricorda la
Commissione nel comunicato diffuso questa sera.

   
Per salvaguardare la sostenibilità fiscale, la deviazione
sarà limitata – aveva già chiarito la Commissione – a un aumento
della spesa solo per la difesa, prendendo come punto di partenza
la categoria statistica ‘difesa’ nella classificazione delle
funzioni dello Stato (‘Cofog’). Sarà possibile solo fino a un
massimo dell’1,5% del Pil speso ogni anno di attivazione della
clausola di salvaguardia nazionale, e per un periodo massimo di
quattro anni.

   
Un primo conteggio esatto dell’ammontare di spesa sbloccato
realmente nel 2025 potrebbe arrivare solo nel 2026, quando in
primavera verranno presentati dai Paesi Ue i report di
avanzamento dei piani fiscali strutturali di bilancio (Psb), ed
emergeranno le cifre sulle commesse e i costi effettivamente
affrontati nel 2025. E’ comunque possibile che già tra poche
settimane con il pacchetto del Semestre europeo, la Commissione
riesca a dare prima una previsione dell’importo (Bruxelles ha
intanto fissato le previsioni di primavera per venerdì 16
maggio). Per mobilitare le spese nella difesa, soprattutto per
commesse importanti, sono tipicamente necessari tempi lunghi.

   

   

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