Liguria

Dissesto, la terra si muove nella valle del Geirato: crepe e muretti crollati sotto la forza del rio Gaxi

Genova. Un argine eroso dell’acqua e il versante soprastante che continua a muoversi, lasciando profonde crepe nei terreni e mettendo a rischio l’unica strada che collega un piccolo borgo e le sue 30 famiglie alla città. Questo è quello che sta succedendo sulle sponde del rio Gaxi, un piccolo torrente affluente del Geirato – uno dei principali del bacino del Bisagno – che scorre poco distante dalle case dei Carpi, e che le piogge di questi ultimi mesi lo hanno reso capace di “mangiarsi” terra e terreni.

La segnalazione arriva dai residenti del posto, che in questi mesi hanno potuto toccare con mano i piccoli ma incessanti segni di un dissesto che minaccia, una pietra alla volta, la stabilità del versante. “Queste crepe sono comparse nelle ultime settimane – ci fa notare durante un sopralluogo Giovanni Zai, anima storica della Val Bisagno, da sempre in prima linea per difendere il tracciato dell’Acquedotto Storico da infestanti e crolli con piccole ma costanti opere di manutenzione, organizzando la Federazione per la tutela e la valorizzazione dell’antico condotto – il picco Gaxi, che d’estate quasi scompare, in questi mesi di piogge ha portato via metri cubi di terra, mettendo in movimento tutti i terreni soprastanti”.

Una situazione però non nuova, visto che già nel 2014 lo stesso piccolo rio aveva provocato lo smottamento della strada che porta alle case, creando non pochi disagi. “L’intervento di ripristino era durato mesi ed era terminato con la messa in sicurezza attraverso la costruzione di nuove massicciate sugli argini che di fatto hanno stabilizzato la parte bassa del torrente”. Torrente che anche più a monte ha visto l’intervento successivo di messa in sicurezza degli argini all’altezza del tracciato dell’acquedotto, interrotto da una storica frana proprio sul Gaxi. Anche in questo caso, la situazione era stata risolta con un ulteriore intervento sugli argini.

“Quello che chiediamo è che si possa completare questo intervento unendo le due parti di messa in sicurezza – spiega Zai – sono un cinquantina di metri ma proprio in quest’area il torrente compie un’ansa che lo porta a mangiarsi i terreni. Terreni che, metro dopo metro, rischiano di mettere a rischio la strada. Senza contare di tutto il materiale che viene portato a valle e che intasa il Geirato e poi il Bisagno”.

“Abbiamo fatto un sopralluogo la scorsa settimana – spiega il presidente del Municipio Media Val Bisagno Maurizio Uremassi – il torrente sta scavando sotto gli argini e la situazione deve essere assolutamente risolta il prima possibile, prima che arrivino criticità importanti e che quindi vengano inficiati gli interventi degli anni scorsi. L’intervento è prioritario per il territorio, e sarà una delle prime cose che chiederemo alla prossima amministrazione comunale, in caso di riconferma”.




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