Disoccupazione, i giovani richiedono la Naspi anche più di due volte in un anno
Il mondo del lavoro è oggi sempre più incerto, con contratti precari e opportunità apparentemente stabili, e sempre più giovani italiani, specie quelli della GenZ, si trovano a dover fare i conti con la disoccupazione. Lo confermano anche gli ultimi dati Istat, disponibili sul mercato del lavoro e relativi al mese di febbraio, che mostrano come il tasso di disoccupazione giovanile si attesta intorno al 16%. Dato più basso dall’inizio delle serie storiche (2004). Una percentuale che racconta di una generazione alle prese con un futuro incerto, nonostante l’alto livello di istruzione e la forte propensione all’innovazione.
Molti giovani si trovano così a dover affrontare un contesto in cui l’ingresso nel mondo del lavoro è un’impresa ardua. Oltre ad un forte stigma sociale legato alla disoccupazione, che tende a dipingere chi è senza lavoro come una persona incapace o svogliata. Cresce così un sentimento di rivalsa e desiderio di sviluppare a pieno il proprio potenziale, che spinge i giovani a vivere la disoccupazione non come un fallimento, ma come una risposta consapevole a una situazione sociale ed economica complessa. Il risultato è un cambiamento della “narrazione tradizionale” che vedeva il lavoro stabile come l’unica via per il successo.
In questo contesto restano fondamentali strumenti di sostegno al reddito, a partire dalla Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), che si configura come uno tra i più importanti per coloro che perdono involontariamente il lavoro. A tal proposito BonusX, startup nata per aiutare gli utenti a muoversi nel mondo dei bonus e delle agevolazioni, ha registrato che circa il 5% degli utenti tra i 18 e i 35 anni che hanno richiesto la Naspi lo ha fatto per due o più volte nell’arco di un anno. Questo dato ci racconta una realtà di precarietà: non si tratta più di eccezioni, ma di una parte consistente di giovani costretti a ricorrere più volte alla disoccupazione per far fronte a un mercato del lavoro che non offre certezze.
Il fenomeno della doppia richiesta della Naspi tra i giovani può sembrare allarmante, ma in realtà evidenzia la difficoltà di accedere a contratti stabili e la frustrazione di chi non riesce a consolidare un’occupazione duratura. “Il fatto che il 5% degli utenti abbia richiesto la Naspi più di una volta dimostra che la disoccupazione giovanile non è solo un dato statistico, ma una realtà concreta che impatta profondamente la vita di tanti giovani italiani – dichiarano Fabrizio Pinci e Giovanni Pizza di BonusX – Questa percentuale evidenzia una fascia vulnerabile di individui intrappolati in un continuo limbo tra il desiderio di trovare un lavoro e la frustrazione derivante dall’assenza di opportunità reali. È fondamentale normalizzare questa pratica e rendere l’accesso alle informazioni sul sostegno economico più semplice e trasparente, per favorire una comprensione più equa delle difficoltà vissute dai giovani, senza stigmatizzare chi si trova a dover fare ricorso a questi strumenti di supporto”.
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