Toscana

“Discontinuità e no ai conflitti d’interesse”. Messaggio dei Riformisti al Pd sul profilo del candidato a sindaco


Per alcune settimane i rappresentanti politici e partitici locali, soprattutto di centro sinistra, hanno ripetuto: “Attendiamo la composizione della giunta e poi vediamo”. Così adesso che Filippo Boni è diventato assessore regionale (per lui le deleghe che furono di Ceccarelli), e che Roberta Casini entra al suo posto in consiglio, il quadro si è dipanato. È tempo quindi, in teoria, di ingranare la marcia per preparare l’avvicinamento alle elezioni amministrative di Arezzo. Alcuni giorni fa si sarebbe svolta una riunione di coalizione del centro sinistra con il Pd e alcuni altri partiti che potrebbero portare avanti insieme il cammino della campagna elettorale e la scelta del miglior candidato a sindaco. 

Va in questa direzione l’appello pubblico lanciato dall’associazione dei Riformisti di Arezzo, una delle componenti che nelle regionali ha animato la lista del presidente Giani, Casa Riformista. La nota politica porta infatti le firme di Paolo Peruzzi, Fabio Gori e Alessandro Caporali. La sintesi del loro messaggio, diretto al Pd e al centro sinistra, è presto fatta: no alla continuità, sì al cambiamento, no ai conflitti d’interesse. Parole, alcune di queste, che corrispondono ad alcuni nomi che sono nel piatto come possibili candidati per alcune componenti politiche, oppure sotto forma di auto candidature.

“La nomina della nuova Giunta Regionale, con l’ingresso di Filippo Boni ed il conseguente ingresso in Consiglio Regionale di Roberta Casini rappresentano, per la nostra città e per l’intera provincia, un risultato importante, che assicura una rappresentanza effettiva e significativa degli interessi del territorio. Nell’esprimere un ringraziamento al presidente Giani per l’attenzione dimostrata alla terra di Arezzo, avvertiamo l’esigenza di evidenziare che il risultato conseguito è il prodotto del successo complessivo della coalizione di centro sinistra e dei suoi candidati nella contesa elettorale. L’Associazione dei riformisti di Arezzo, che fa riferimento al presidente Giani, ha dato il suo contributo al successo elettorale con persone che, avendo in comune valori storici ed esperienze politiche, ma che in questi anni hanno vissuto anche delusioni per la politica delle forze di centro-sinistra, ha deciso di proseguire il suo impegno per cambiare la gestione dell’amministrazione comunale della città.”

“L’Associazione intende contribuire alla formazione di un programma e alla scelta di candidati che rappresentino una discontinuità; non abbiano conflitti di nessuna natura con l’istituzione comunale che dovrà essere rappresentata. La costruzione di un progetto alternativo al centro-destra deve fondarsi su una visione unitaria, di attenzione e ascolto di tutte le componenti partitiche, culturali e sociali del centro sinistra; può e deve, adesso, ispirare l’attivazione del “cantiere per il cambiamento” nella nostra città. Sollecitiamo il Pd, per la sua rappresentatività, a promuovere tempestivamente un incontro in vista delle elezioni della prossima primavera. In primis, per mettere a fuoco, in maniera aperta e collegiale, un programma che miri a recuperare gli errori e i ritardi che la destra lascia in eredità: il degrado della città, l’aumento del senso di insicurezza, la sottovalutazione dei problemi- talvolta drammatici- della popolazione anziana e delle famiglie, la sottovalutazione delle tematiche che riguardano la vita e le prospettive dei giovani e dei ragazzi, i clamorosi errori nella pianificazione e gestione di investimenti onerosissimi per gli abitanti ( Caserma dei Vigili Urbani di via Fabio Filzi, Rotonda di via Fiorentina), il disinteresse verso le frazioni, il disinteresse sui problemi del lavoro e dell’economia, sempre più fragile, della città. La disattenzione al potenziamento della sanità pubblica, della medicina del territorio e dell’ospedale San Donato e dei servizi sociosanitari, che richiedono una forte collaborazione fra Comune, Regione, USL, in particolare verso gli anziani, le cronicità, le persone fragili e non autosufficienti. In secondo luogo, per riportare al centro dell’iniziativa amministrativa, al posto della fallimentare idea “dell’uomo solo al comando” e dell’ambizione personale, una visione che sappia privilegiare collegialità e spirito di servizio, competenza, ascolto e partecipazione dei cittadini. L’Associazione dei riformisti di Arezzo dà mandato, ai propri rappresentanti, di prendere contatti con le forze politiche dell’area di centro sinistra, con quelli sociali, con il volontariato, per promuovere subito il “cantiere per il cambiamento”. 


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