Toscana

Discipline STEM, più formazione per colmare il gender gap

 “Women&STEM: formazione e innovazione al femminile”: se ne è parlato oggi a Firenze, al Florence Learning Center di Baker Hughes , tappa della Toscana delle Donne. Di fronte ad un pubblico fatto perlopiù di giovani studentesse e studenti, si è affrontato il tema degli studi e delle professioni scientifiche nelle quali, ancora oggi, assistiamo a un disallineamento fra uomini e donne che le intraprendono. Ma le donne laureate in STEM, le discipline scientifico-tecnologiche, stanno apportando un contributo di grande valore all’economia non solo per competenza ma anche per la capacità di offrire nuove prospettive e soluzioni innovative. La strada che porta a colmare il gap è ancora lunga ma per raggiungere gli obiettivi, fondamentale è partire dalla scuola, il luogo giusto dove offre non solo la formazione ma anche un cambio di passo culturale.

Dopo i saluti di Paolo Ruggeri, vicepresidente Nuovo Pignone e direttori affari istituzionali Baker Hughes, sono intervenuti il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, quindi l’assessora all’educazione, formazione professionale del Comune di Firenze, Benedetta Albanese e Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana. Dopo l’illustrazione di buone pratiche e esperienze da parte di scienziate, docenti, giornaliste, hanno chiuso i lavori Cristina Manetti, capo di gabinetto del presidente della Regione e ideatrice de La Toscana delle Donne, e Paolo Noccioni, presidente Nuovo Pignone, Baker Hughes.

“Sono convinto – ha detto il presidente Giani – che parlare di formazione di per sé sia molto importante.  C’è da fare una rivoluzione sul piano della formazione professionale, facendo quadrato con le imprese, che deve essere concepita come guida nel creare figure professionali che possano avere uno spazio nel mondo del lavoro. In Toscana, oggi, ci sono 10 ITS, ma in generale tutte le esperienze di formazione in cui si prepara l’inserimento nelle imprese sono sempre vincenti. In secondo luogo bisogna creare le condizioni per implementare la presenza femminile nelle imprese con la formazione legata alla valorizzazione del ruolo della donna, valore che rende la società vincente”

“Siamo al secondo appuntamento con Baker Hughes – ha detto Cristina Manetti – ospiti dei loro spazi, per parlare di formazione STEM. Se guardiamo i dati Irpet dell’ultimo anno, solamente il 17% delle ragazze  in Toscana sceglie una materia STEM. È un dato che ci deve far riflettere e ci conferma che ancora il lavoro è lungo per quanto riguarda la parità e la formazione. Bisogna lavorare su quella cultura che ancora un po’ condiziona le ragazze, forse in maniera inconsapevole. Bisogna lavorare su quegli stereotipi del passato che ereditiamo. Oggi ci sono tante cose che ci aiutano, come la tecnologia, a superare le differenze e tantissime donne, per esempio, possono lavorare anche in officina grazie all’intelligenza artificiale. Questo è un aspetto che va in qualche maniera promosso tra i giovani. Bisogna andare nelle scuole e spiegare ai ragazzi che oggi non ci deve essere nessun tipo di timore a scegliere quello che si vuole, a seguire una propria attitudine i indole, perché non c’è differenza fra uomo e donna e soprattutto che ci sono strumenti che ci permettono davvero di essere nei fatti tutti uguali”.

“Come Baker Hughes siamo felici di aver avuto l’occasione di ospitare due appuntamenti parte della cornice ‘Toscana delle Donne’. Dopo l’evento di Massa dedicato al superamento dei pregiudizi di ruolo nel mondo del lavoro, oggi a Firenze facciamo luce sulle discipline STEM e sulle carriere femminili in questi settori. In un mercato sempre più globalizzato e tecnologicamente avanzato, le donne possono e devono giocare un ruolo cruciale – ha dichiarato Paolo Ruggeri -. Come azienda riconosciamo nella diversità, un grande punto di forza, in grado di creare ambienti inclusivi ed equi e un vantaggio competitivo. Per farlo, non è sufficiente lavorare internamente alla nostra realtà, serve fare rete con il territorio, le aziende, i partner e soprattutto la Scuola, perché è dall’istruzione e dai percorsi di formazione che, prima di tutto, passa il cambiamento”.

“Ogni ostacolo a una vera e sostanziale parità di genere è un limite alla crescita della nostra società – ha detto Benedetta Albanese – ogni collettività infatti si arricchisce in egual misura dell’impegno e dell’apporto di idee e di sensibilità di tutte le sue diverse componenti. Come ricordiamo e ribadiamo anche nella giornata di oggi, a partire dal titolo dell’iniziativa, il lavoro ed il pensiero femminile hanno in sé i valori innovativi della creatività, e punti di vista che scardinano consuetudini e modi di decidere ed agire che si sono ripetuti per anni. Un mondo con opportunità davvero paritarie tra ogni persona è un mondo che conviene a tutte e a tutti”.

“Le nostre imprese – ha detto Maurizio Bigazzi – stanno già facendo molto per realizzare ambienti di lavoro inclusivi, capaci di ridurre il divario tra generi e per realizzare una società non solo più giusta, ma anche economicamente più sostenibili. La parità di genere è prima di tutto un tema di crescita economica. E un accesso adeguato alle lauree STEM è un contenuto di una politica industriale contemporanea alle sfide, perché valorizzare tutti i talenti di cui disponiamo aumenta la nostra competitività e la nostra produttività”.


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