Marche

«Discarica? No, impianto sicuro e niente dispersione di amianto»

JESI – «È un progetto valido e sicuro, ad alta specializzazione e secondo le migliori tecnologie disponibili. Impedita ogni possibile dispersione di particelle di amianto nell’aria». Lo ha affermato e ribadito ieri Edison Next Recology, nel corso e al termine della seconda seduta della Conferenza dei servizi sull’impianto per il trattamento di rifiuti anche pericolosi che la multinazionale chiede di realizzare alla Zipa.

Il procedimento

Davanti ai rappresentanti degli enti coinvolti nel procedimento, l’azienda ha illustrato chiarimenti e approfondimenti forniti a seguito delle richieste dopo la prima riunione. Ma ne servirà almeno un’altra perché la Conferenza arrivi a una decisione sull’autorizzazione e si esprima. Dice Edison Next Recology: «Il progetto è sicuro, elimina fattori inquinanti dall’ambiente, trasforma i rifiuti in nuovi prodotti evitando il consumo di nuove risorse naturali, creando nuove competenze e nuovo valore per il territorio. Non ha nulla a che fare né con una discarica né con un termovalorizzatore ma anzi si propone come un’alternativa innovativa e virtuosa». Fuori, un presidio dell’Assemblea permanente contro il progetto. Tra i temi caldi, da mesi, l’amianto. L’azienda spiega: «L’infrastruttura tratterà esclusivamente rifiuti certificati e controllati. Tra le matrici che l’impianto potrà trattare, vi sono anche terreni contenenti fibre di amianto che transiteranno solo in ambienti controllati dove verranno, tra le altre cose, bagnati e trattati con dispositivi specifici che impediscono ogni possibile dispersione di particelle nell’aria. Si tratta di una sezione all’avanguardia che garantisce il rispetto dei più alti livelli di sicurezza. Il ministero ha censito nelle Marche 14.378 zone interessate dalla presenza di amianto: 686 sono ospedali, edifici pubblici, scuole e case di cura». Insiste Edison Next: «Il nuovo impianto sarà realizzato secondo le migliori tecnologie disponibili garantendo la massima tutela della salute pubblica di cittadini e lavoratori. L’Università di Tor Vergata ha effettuato studi per valutare l’impatto sanitario secondo il principio di precauzione e prevenzione: è emerso che l’impianto non presenta alcun elemento di attenzione, né per la popolazione residente né per i lavoratori, ed è stata confermata la sicurezza».

Infine, «in piena conformità col piano regionale di gestione dei rifiuti vigente, il progetto risponde a esigenze di trattamento non adeguatamente assolte nelle Marche – conclude Edison -. Un impianto ad alta specializzazione, con tecnologie di recupero e di trattamento attualmente inesistenti nelle Marche, che coniuga fattori ambientali con ricadute positive sul circuito economico».




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