Umbria

Dipendenti comunali e regionali verso gli aumenti, fino a 277 euro al mese e arretrati per oltre 2 mila euro


Si avvicina la firma del nuovo contratto collettivo nazionale per i dipendenti dei Comuni, delle Regioni e degli altri enti locali. Le trattative per il rinnovo del comparto Funzioni locali, relativo al triennio 2022-2024, non sono ancora concluse, ma l’intesa sembra vicina. La riunione decisiva è attesa per il 3 novembre.

Sul tavolo dell’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni che conduce la trattativa per conto dello Stato, e dei sindacati ci sono due aumenti distinti: uno per il contratto 2022-2024 e uno per il successivo triennio 2025-2027.

Per il primo periodo, l’ipotesi è di un incremento medio di 141,97 euro lordi al mese su tredici mensilità, con arretrati di circa 1.770 euro che maturerebbero dal momento della firma. Il secondo contratto, quello per il 2025-2027, prevede aumenti più contenuti, tra 90,11 e 135,16 euro mensili, a cui si aggiungerebbero arretrati per 421,86 euro. Nel complesso, il beneficio economico per i lavoratori locali potrebbe arrivare a 277,13 euro in più al mese, con un arretrato complessivo di circa 2.195 euro.

Secondo quanto emerge dai contatti tra le parti, Cgil e Uil spingono per aumenti più consistenti, sostenendo che le retribuzioni degli enti locali siano oggi meno competitive rispetto a quelle del personale ministeriale. L’Aran, pur mantenendo una posizione prudente, ritiene che la prima firma – quella per il triennio 2022-2024 – sia ormai vicina. La successiva fase negoziale, relativa al periodo 2025-2027, potrebbe aprirsi subito dopo e con tempi più rapidi.

Nel frattempo, il governo ha previsto un intervento parziale nella legge di bilancio 2026. Si tratta di 50 milioni di euro per il 2027 e di 100 milioni di euro all’anno a partire dal periodo successivo, fondi destinati a «un progressivo riallineamento dei trattamenti economici accessori del personale dei Comuni». Cgil e Uil chiedono che le risorse vengano rese disponibili già dal 2026 e con importi più elevati, mentre la Cisl sollecita la firma immediata del contratto per permettere l’erogazione dei primi arretrati e degli aumenti maturati.

A livello regionale, l’Umbria conta circa 876.000 abitanti. Applicando la media nazionale di 5,87 dipendenti ogni 1.000 abitanti per i Comuni, si stima che il personale comunale sia intorno alle 5.150 unità. Distribuendo equamente questa stima tra le due province umbre, si ottiene una media di circa 2.575 dipendenti per provincia, anche se la distribuzione reale varia in base alla dimensione demografica dei singoli Comuni e alle specifiche esigenze organizzative. La stima non include i dipendenti delle Province, delle Unioni di Comuni o della Regione Umbria, che vanno integrati per avere il quadro completo del personale locale Se la riunione del 3 novembre porterà alla firma definitiva, i dipendenti di Comuni, Province e Regione potrebbero vedere i primi adeguamenti in busta paga già entro la fine dell’anno.


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