Dipendenti a tempo indeterminato e fornitori aretini. La Baraclit svela i segreti del suo successo
L’anno da incorniciare è stato il 2023. Per l’azienda Baraclit quello scorso è stato sicuramente un momento di grande crescita durante il quale sono stati conquistati importanti traguardi. Quali? Riduzione del 16% delle emissioni di CO2; 323 dipendenti di cui il 99% con contratti a tempo indeterminato; 50 milioni di euro tra acquisti e stipendi nella sola provincia di Arezzo e un crescendo di commesse. Questi i dati salienti contenuti nel primo report di sostenibilità redatto dall’impresa, leader in Italia nel settore dei prefabbricati in cemento.
“Il Valore Economico Generato – spiegano da Baraclit – ha sfiorato i 124 milioni di euro, segnando un incremento del 41% nell’ultimo biennio ed è stato distribuito al 92% tra fornitori, dipendenti, finanziatori, pubblica amministrazione e comunità locale. Si tratta di un record storico”. Entusiasmo confermato anche dalle parole dell’amministratore delegato Luca Bernardini e da Annalisa Baracchi, presidente di Baraclit. “La sostenibilità – spiegano – è da sempre un pilastro della nostra azienda; una caratteristica scritta nel dna di Baraclit, che ha ispirato la famiglia Baracchi sin dalla sua fondazione nel lontano 1946. La scelta originaria di localizzare la sede aziendale a Bibbiena, in Casentino, una valle periferica della Toscana lontana dai principali sistemi industriali e infrastrutturali italiani, non si è dimostrata un limite ma piuttosto ha dato uno slancio straordinario allo sviluppo di Baraclit, stimolando la sua capacità inventiva e forgiando quei “solidi valori” che oggi ne formano l’identità e la missione più profonde.”
Ambiente, lavoro e sostenibilità: tutti i dati
Secondo quanto riportato nel documento, per quello che riguarda il fronte ambientale nel 2023 l’azienda ha: ridotto del 16% le emissioni di CO2, migliorato il consumo dei vettori energetici (-40% il consumo di gas naturale rispetto al 2021) e utilizzato per lo più energia elettrica rinnovabile (58% del totale). Inoltre, Baraclit si distingue per il modello a “ciclo chiuso” di gestione delle acque a uso industriale, prelevate interamente dal lago interno e reimmesse per oltre il 67% nello stesso bacino idrico, previo opportuno trattamento.
“Inoltre – spiegano le certificazioni Epd (Environmental Product Declaration) di Baraclit abbracciano una vasta gamma di prodotti, rendendo certificato tutto il “sistema involucro”. Ed è proprio grazie alle certificazioni Epd che Baraclit rafforza notevolmente la propria proposta di edilizia sostenibile mettendo a disposizione degli stakeholder informazioni complete e trasparenti sull’impatto ambientale dei principali prodotti”.
Baraclit inoltre, sul versante della mobilità sostenibile, ha implementato da molti anni un collegamento diretto con la rete ferroviaria nazionale e lo utilizza sempre più frequentemente per la spedizione di manufatti ingombranti, sia in Italia che all’estero.
Sul fronte invece del capitale umano viene segnalato come il 99 per cento dei dipendenti dell’azienda sia assunto a tempo indeterminato. Il 70% di essi sono toscani, molti giovani e donne. Inoltre, sempre come emerso dall’analisi dei dati aziendali, il 97% degli acquisti per approvvigionamento materiali sono stati fatti in provincia di Arezzo dove sarebbero stati riversati 36 milioni di euro in varie realtà produttive.
La Baraclit in numeri
L’azienda: 123,9 M€ Valore Economico Generato; 114,0 M€ Valore Economico Distribuito; +200 Commesse annue; +41% Crescita del Valore Economico Generato (rispetto al 2021).
Le persone: 323 dipendenti; 99% Contratti a tempo indeterminato; 40 laureati; 3x Numero di donne impiegate (rispetto al 2013); 440.000 € Welfare aziendale (2023); -35% Giorni di infortunio (rispetto al 2022).
Per l’ambiente: -15% consumi energetici (rispetto al 2021); 58% Energia elettrica da fonti rinnovabili; -16% Emissioni Scope 1 e 2 Location Based (rispetto al 2022); 92% Prelievo di acqua da bacino interno; 67% Acqua reimmessa nel bacino interno.
Le risorse: 97% Rifiuti destinati a recupero/riciclo; 90 km Distanza media di provenienza materie prime; 93% Materie prime approvvigionate in Toscana; 36,4 M€ Acquisti in provincia di Arezzo.
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