Dimezzato in Umbria il numero dei cani accalappiati
La lotta al randagismo in Umbria assume un ruolo centrale all’interno della visione ‘One Health’, che riconosce l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale. La presidente della Regione, Stefania Proietti, sottolinea come questa battaglia non riguardi solo il benessere degli animali, ma rappresenti un elemento strategico del nuovo Piano sociosanitario regionale.
«Ogni cane che trova una famiglia e ogni intervento preventivo che realizziamo contribuiscono alla sicurezza e alla qualità di vita della comunità umbra», afferma Proietti, evidenziando l’approvazione di un piano straordinario che include formazione, ristrutturazione dei ricoveri e campagne di sterilizzazione. Sono inoltre in corso lavori per la revisione della normativa regionale sul randagismo, che sarà inserita nel nuovo Piano sociosanitario.
Tra le iniziative di maggior rilievo si distingue il progetto “RandAgiamo”, sviluppato in collaborazione con il dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università degli Studi di Perugia. Il progetto mira a migliorare il profilo comportamentale dei cani attraverso percorsi di addestramento e socializzazione, favorendo così l’adozione e l’inserimento nelle famiglie. A supporto di queste azioni c’è Findog, il portale web regionale aggiornato e integrato con l’anagrafe canina nazionale, che consente ai cittadini di visualizzare i cani disponibili nei canili umbri e di candidarsi direttamente per l’adozione.
L’Umbria vanta inoltre una rete sanitaria veterinaria di eccellenza, frutto di accordi strategici con l’Università di Perugia e l’Istituto sooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche. «Il nostro ospedale veterinario universitario gestisce le complessità mediche dei randagi, garantendo cure di alto livello», spiega Proietti. Particolarmente innovativo è il registro regionale dei tumori nei cani, uno strumento fondamentale per la ricerca scientifica e la prevenzione, che rende la Regione una delle poche in Italia a disporne.
I dati confermano l’efficacia delle politiche messe in campo: dal 2022 al 2024 il numero di cani accalappiati è diminuito del 49%, passando da 1.380 a 698. Nel 2024, nei canili sanitari sono stati restituiti ai proprietari 107 cani e 131 sono stati adottati da privati, mentre nei canili rifugio sono state effettuate 236 adozioni.
L’Umbria si conferma così un modello virtuoso, capace di coniugare efficacia gestionale, innovazione tecnologica e attenzione al benessere animale, grazie a una consolidata collaborazione tra istituzioni, università e territorio che può rappresentare un esempio da seguire anche per altre realtà regionali.
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