DigiTech HammerOn, il pedale che riscrive le regole del Whammy
Il nuovo pedale DigiTech che automatizza hammer-on e riff complessi con sette modalità, sequenze, armonizzazioni e pitch shifting fino a due ottave.
Tra le novità più curiose ed estreme viste al NAMM 2025, e ora finalmente disponibili nei negozi, il DigiTech HammerOn ha sicuramente destato molte attenzioni, per la sua capacità di portare l’esecuzione chitarristica a un livello sperimentazione ben oltre il vecchio e glorioso Whammy.
Il nome è un omaggio a una delle tecniche più espressive della chitarra elettrica, ma l’obiettivo è chiaro: automatizzare.
Il DigiTech HammerOn è indirizzato a chi cerca nuove frontiere nei riff; basato sulla tecnologia di pitch shifting già nota nei pedali Whammy, il sistema consente di assegnare un intervallo di trasposizione a ciascuno dei due footswitch, che viene attivato tenendolo premuto.
L’Hammeron offre 27 altezze differenti, coprendo due ottave sopra e sotto, sia in modalità monofonica che polifonica, cioè in grado di gestire anche accordi.
7 modalità operative
La forza del HammerOn sta nella sua estrema versatilità, concentrata in 7 modalità operative, ognuna pensata per trasformare l’esperienza con lo strumento in qualcosa di completamente nuovo:
- Hammer-On: attiva l’intervallo appena si preme il footswitch e ritorna alla nota originale al rilascio.
- Hammer-On + Trill: alternanza rapidissima tra nota e intervallo, con velocità regolabile tramite una manopola.
- Harmony-On: aggiunge il segnale dry, generando armonizzazioni basate sull’intervallo selezionato.
- Impossible Mode: ogni pressione sul secondo footswitch produce un salto improvviso su o giù di un intervallo.
- Drop/Capo Sequence: sequenza di 2, 3 o 5 intervalli che si attiva a ogni pressione, in stile step sequencer.
- Sequence + Trill: combina la sequenza di note con l’effetto trill, per riff interamente lanciati dal pedale.
- Automatic Techno Guitar Sequencer: modalità completa con sequenza, trill e segnale dry miscelati, per risultati che sanno di synth, più che di chitarra.
Parliamo quasi di una sorta di sintetizzatore per chitarristi, il cui potenziale creativo è tanto vasto quanto difficile da incasellare nei canoni tradizionali. Come del resto, a suo tempo, fu il Whammy, che poi conquistò tanti diversi artisti, da Tom Morello a David Gilmour e così via.