Sicilia

Difesa Impagnatiello, ‘l’omicidio non fu premeditato né crudele’

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Le richieste della difesa in appello. Mercoledì il processo

Di Redazione |

MILANO, 23 GIU – L’omicidio di Giulia Tramontano non
è stato “pianificato” e Alessandro Impagnatiello non ha agito
con “crudeltà”. È quanto sostiene l’avvocata Giulia Geradini nel
ricorso in appello contro la sentenza di primo grado con cui
l’ex barman è stato condannato all’ergastolo per aver ucciso il
27 maggio 2023 la fidanzata 29enne incinta di sette mesi.
Mercoledì 25 giugno davanti alla Corte di Assise d’Appello di
Milano, la difesa sosterrà, chiedendo l’esclusione delle
aggravanti della premeditazione e della crudeltà, che da parte
di Impagnatiello vi è stata una “condotta grossolana e
maldestra” nelle ore successive all’omicidio e “una serie di
errori” che dimostrerebbero come nulla fosse stato pianificato.
L’uomo, infatti, ha tentato di bruciare il corpo della fidanzata
per due volte, per poi abbandonarlo dietro ad alcuni box a poche
centinaia di metri dalla loro inazione a Senago, nel Milanese.
Quanto alla crudeltà, la vittima colpita con 37 coltellate
“non ha avuto il tempo di accorgersi di ciò che stava accadendo
– scrive la legale nel ricorso -, diversamente avrebbe tentato
di voltarsi e sul corpo vi sarebbero stati segni di difesa”.
Infine si chiede ai giudici di riconoscergli le attenuanti
generiche.

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