Economia

Difesa comune, scelte le banche per il progetto multilaterale

La banca per la difesa, l’istituzione multilaterale progettata per mobilitare gli investimenti nel settore degli armamenti tra i paesi europei e della Nato, fa un passo avanti e sceglie il primo nucleo di banche che dovrà accompagnare l’attività della DSR Bank, Defence, Security and Resilience Bank. Tra i primi istituti che hanno accettato la sfida figurano Commerzbank, ING Group, JPMorgan Chase, Landesbank Baden-Württemberg e RBC Capital Markets con il compito di sostenere le attività sui mercati dei capitali della nuova banca multilaterale.

Con una dotazione iniziale di 20 miliardi di sterline, il progetto vede l’appoggio dei Paesi europei, del Regno Unito, della Norvegia oltre al Canada, Australia e Giappone e ha ricevuto una nuova spinta dopo la risoluzione votata dal Parlamento europeo con cui si chiedeva la sua creazione e il sostegno del cancelliere britannico Rachel Reeves alla nascita della DSRB per aiutare la NATO e i Paesi alleati a rispettare l’impegno di destinare il 5% del PIL alla difesa, come stabilito al Vertice NATO dello scorso giugno.

L’Europa e i suoi alleati devono ricostruire rapidamente la capacità di difesa che vuol dire aumentare la produzione di armamenti, garantire le catene di approvvigionamento e investire nelle infrastrutture. Il coordinamento degli investimenti serve a superare la frammentazione degli approvvigionamenti nazionali evitando di fare lievitare i costi.

Con i Governi alle prese con vincoli fiscali sempre più stretti, la spesa per la difesa deve evitare di gravare in maniera insostenibile sulle finanze pubbliche. La DSR Bank opererà attraverso l’emissione di obbligazioni con rating AAA garantite dalle Nazioni azioniste, rendendo disponibili risorse a costi accessibili e finanziamenti a lungo termine ai tassi più bassi possibili e sostenendo la supply chain della difesa, garantendo alle banche commerciali il rischio per assicurare liquidità e flussi di credito a tutta la catena della difesa con cui consentire alle aziende di costruire e aumentare la capacità produttiva.

Le banche coinvolte in questo primo nucleo a cui se ne aggiungeranno altre a breve, forniranno contributi su strumenti di prestito sovrano, strutturazione del capitale, coinvolgendo gli investitori per avere accesso ai mercati dei capitali di debito, garantendo che la Defence, Security and Resilience Bank possa attrarre e mobilitare capitali privati.


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