Marche

«Di mamma ce n’è una, anzi, due!»

Giuseppe Fedeli

di Giuseppe Fedeli *

Di mamma ce n’è una sola? Non più, lo afferma la sentenza della Corte Costituzionale n° 68 del 2025, che dice proprio così: di mamma non ce n’è più una sola, di mamme ce ne sono due. La sentenza stabilisce che, in una coppia formata da due donne, la “madre intenzionale” deve essere riconosciuta come tale, anche se la gravidanza è stata portata avanti dall’altra. “Due donne vivono insieme e decidono che vogliono avere un figlio. Cosa succede? Che una delle due si fa inseminare, perché altri strumenti finali sono stati inventati, col seme di un uomo, e partorisce – sbotta il giornalista Mario Giordano nel corso della puntata di “Fuori del coro” andata in onda il 28 maggio scorso-:  ma, per la Corte Costituzionale, è mamma anche l’altra, anche quella che non partorisce, che vive con lei. Tutte e due mamme, allo stesso modo”.

Un diritto o una stortura? Il conduttore non ha dubbi: “La sentenza storica ottiene due risultati. Abolisce la natura perché la mamma è quella che partorisce. E abolisce la figura del papà, che non c’è proprio”.  Più volte ci siamo spesi sul tema del politically correct, strettamente legato alle tematiche LGBTQIA+ e via dicendo, e sui diktat aberranti -per non dire ridicoli- che impone l’adesione a questa dottrina. Ora: ci può stare – locuzione che oggi è tanto di moda- che una coppia gay voglia un figlio, adottato o meno che sia. Ed è sacrosanto che il figlio biologico chiami mamma chi lo ha generato. Ma io ricordo – e chi non lo ricorda?…- un detto bellissimo: ” di mamma ce n’è una”. Tornando al caso, ci sono due mamme (la qual cosa poteva succedere In caso di utero In affitto, ora divenuto reato): mamma 1 e mamma 2. Questo è francamente troppo, non è solo una questione di “titoli”. Non voglio addentrarmi in terreni spinosi, in punto allo sviluppo armonioso dei figli in ambito “arcobaleno”, che riguardano la psicologia della coppia e della prole. Ma sorge imperioso l’interrogativo: chi glielo dirà un giorno, ai figli, di questa “opzione” per il doppio materno?

Accantonata, quando non gettata nel dimenticatoio, la figura del padre (il grande assente di questo scorcio di millennio), chi potrà sostituire il maschio (o, se volete, l’uomo) in un discorso che concerne il dettato di madre natura? Qualcuno obietterà: ma talvolta le coppie omo sono in grado di dare più amore e tutela a un “figlio”, considerato che molte, troppe coppie etero si sfasciano. Ok. Ma, se esistono (ancora) un genere maschio e un genere femmina, una ragione pur ci sarà. A riguardo concludo con Bacone: ” Natura non facit saltus”.

* giudice

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »