Abruzzo

detenuto trasferito dal carcere di Vasto


Avrebbe aggredito qualche giorno fa un ispettore e un assistente capo coordinatore di polizia penitenziaria, che hanno riportato 15 giorni di prognosi ciascuno: gli episodi sono accaduti nel carcere di Vasto. Il detenuto accusato – una decina gli episodi violenti – ora è stato trasferito e nella casa circondariale ciò starebbe causando disordini.

È quanto rende noto il segretario generale del coordinamento nazionale di polizia penitenziaria, Mauro Nardella (Spp-Cpp). “Il fatto che non abbia accettato di buon grado il trasferimento in un altro istituto di pena fa capire quanto sia efficace il metodo utilizzato dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria nei confronti di chi si erge a paladino della violenza in carcere – afferma Nardella – . L’internato che qualche giorno fa ha mandato in ospedale un ispettore e un assistente capo coordinatore di polizia penitenziaria, con tanto di 15 giorni di prognosi ciascuno, è stato questa volta prontamente trasferito e di questo me ne compiaccio”.

Il coordinamento nazionale di polizia penitenziaria ricorda di battersi da sempre “affinché gli autori di gesti violenti e vigliacchi vengano immediatamente trasferiti in una località possibilmente molto lontana da dove è avvenuto il fatto. Se l’autore di gesti inconsulti arriva a sentirsi praticamente impunito e per di più “graziato” dal punto di vista disciplinare per via di mancanza di spazi idonei a fare scontare sanzioni quali l’esclusione dalle attività in Comune, infatti, potrebbe renderlo ancora più criminale di quando non lo era prima di praticare gesti non proprio. Lo Stato – aggiunge Nardella – deve farsi sentire e questo potrebbe essere un’ottima occasione, oltre al rafforzamento degli organici tali da non dover necessariamente ricorrere all’aiuto di poliziotti di altri istituti o finanche di chi è costretto a rientrare in servizio pur di non lasciare soli i colleghi, per fare capire a chi non si vuole mettere in testa che il carcere è un luogo deputato alla rieducazione e al reinserimento, che non può fare ciò che vuole”.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »