Desertificazione commerciale a Terni, in dodici anni 85 chiusure in centro città
«Un quadro allarmante del commercio al dettaglio italiano». Così Confcommercio Terni definisce i dati dell’Osservatorio Città e Demografia d’impresa, raccolti dall’Ufficio Studi della stessa associazione di categoria. Tra il 2012 e il 2024, emerge, il Paese ha visto scomparire quasi 118 mila negozi al dettaglio e 23 mila attività di commercio ambulante, mentre sono cresciute le attività di alloggio e ristorazione (+18.550 imprese). Il fenomeno colpisce con maggiore intensità i centri storici rispetto alle periferie. Su 122 Comuni analizzati, Terni si colloca al 46° posto per imprese commerciali chiuse tra il 2012 e giugno 2024, mentre Perugia si posiziona al 35°.
Terni Nel periodo 2012-2024, il commercio al dettaglio ha registrato 85 chiusure nel centro città (-22%) e 180 in periferia (-19%). Nello stesso arco temporale, in controtendenza rispetto ai dati nazionali, anche i settori degli alberghi, bar e ristoranti hanno subito un calo sia in centro (-2,8%) che in periferia (-7,3%), con l’unica eccezione dei ristoranti in crescita (+ 9,2% in centro e +12,1 fuori). Considerando il periodo 2019-2024, hanno chiuso 7 ristoranti nel centro città (-7,8%) e si risconta una sostanziale tenuta in periferia: tale dinamica è probabilmente legata agli effetti ancora persistenti della pandemia e ai limitati flussi turistici nel tessuto urbano.
Confcommercio «In questo scenario complesso – afferma il Presidente Stefano Lupi- per affrontare efficacemente le sfide del commercio e della città è indispensabile una collaborazione sistematica tra l’amministrazione comunale e i diversi attori socio-economici territoriali. Solo questo approccio può consentire di attuare scelte coraggiose, implementare strumenti innovativi e perseguire una governance strategica complessiva con una visione integrata e coerente. Lo spazio urbano, i servizi pubblici e le risorse della città devono essere concepiti come beni comuni, accessibili a tutti. Imprenditori e cittadini sono chiamati a svolgere un ruolo attivo nella rivitalizzazione dei luoghi, nella creazione di servizi per la comunità , nella promozione di iniziative culturali e commerciali e nello sviluppo di una cultura dell’accoglienza più forte. Per rivitalizzare la città e rafforzare la coesione sociale – sottolinea il Presidente Stefano Lupi – occorre innovare nella definizione e gestione degli strumenti urbanistici e nella programmazione commerciale per le medie superfici di vendita, come da noi richiesto con le osservazioni in sede di modifica del Documento di Programmazione Comunale, in base allequali oggi non ci sarebbe stata l’ennesima autorizzazione all’apertura di una media superfice di vendita».
Commercio a Terni «È necessario – prosegue Lupi – migliorare l’attrattività , l’accessibilità , la sosta e la sicurezza del centro cittadino, agendo mediante partenariati pubblico-privati sul piano della rigenerazione urbana e della promozione turistica. Con l’intento di concretizzare questa collaborazione, Confcommercio Terni ha lanciato il
progetto Cities, una piattaforma di conoscenza multidisciplinare volta a promuovere una
nuova visione della città , sostenere politiche integrate per migliorare il tessuto urbano e la
vita delle comunità cittadine, e favorire iniziative per lo sviluppo del territorio. Siamo convinti – afferma il Presidente Stefano Lupi – che questo percorso aprirà una nuova
fase di condivisione delle strategie con l’amministrazione comunale e permetterà di
intervenire più efficacemente anche a livello di politiche regionali, innescando i necessari
processi di innovazione e cambiamento nella pianificazione urbana».
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