Dermatite bovina: Il Tar Sardegna respinge l’istanza di un allevatore: via libera all’abbattimento
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Sardegna ha respinto l’istanza cautelare presentata dall’allevatore Antonio Manca di Nuoro, che chiedeva la sospensione del provvedimento dell’ASL di Nuoro relativo all’abbattimento dei suoi capi bovini affetti da dermatite nodulare contagiosa (LSD). Con questa decisione, il decreto presidenziale del TAR dà il via libera all’esecuzione dell’ordinanza sanitaria emessa dal Dipartimento di Prevenzione S.C. Sanità Animale dell’ASL di Nuoro.
Il ricorso, il secondo presentato dall’allevatore, mirava all’annullamento, previa sospensione, del provvedimento che disponeva l’abbattimento di tutti gli animali di specie bovina presenti nell’azienda zootecnica, sia a Sarule che a Orani, al fine di prevenire la diffusione della malattia. In totale, 29 bovini a Sarule e 11 a Orani erano stati designati per l’abbattimento, mentre cinque capi infetti a Sarule e tre a Orani erano già stati abbattuti.
Il Presidente del TAR, dopo aver sentito le parti e aver esaminato la documentazione, ha ritenuto che il ricorso non fosse supportato da un sufficiente “fumus boni juris” (apparenza di buon diritto). La decisione si basa sulla prevalenza della necessità di prevenire il propagarsi di una malattia contagiosa di categoria “A”, come la dermatite nodulare contagiosa.
Nel decreto, il TAR ha sottolineato che la LSD è una malattia per la quale la normativa europea (Regolamento UE 687/2020) prevede l’abbattimento “quanto prima” di tutti gli animali detenuti nello stabilimento colpito. È emerso inoltre che la presenza di focolai è estesa nella provincia di Nuoro, rendendo l’abbattimento una misura obbligatoria e non facoltativa.
Il Tribunale ha anche chiarito che, in queste circostanze, il principio di proporzionalità non è violato e che la vaccinazione non è contemplata come misura di eradicazione alternativa all’abbattimento, soprattutto in un contesto in cui animali asintomatici possono comunque essere portatori del virus.
Infine, il TAR ha riconosciuto che il pregiudizio economico subito dall’allevatore sarà, almeno parzialmente, compensato dagli indennizzi, per i quali la Regione Sardegna ha già stanziato i fondi. La motivazione del respingimento evidenzia che “l’abbattimento si prospetta quale unica efficace azione idonea a scongiurare il diffondersi della malattia, e che il propagarsi della stessa arrecherebbe pesanti ricadute sull’economia regionale e nazionale”.
La camera di consiglio per la trattazione collegiale nel merito della questione è stata fissata per il 3 settembre 2025. Nel frattempo, l’ordinanza dell’ASL di Nuoro per l’abbattimento dei capi bovini rimane in vigore. Il Centro studi Agricolo è pronto con i suoi legali a fare battaglia
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