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Denise Pipitone: vent’anni senza la verità sulla sua scomparsa

Denise Pipitone avrebbe oggi quasi 24 anni. Non ne aveva quattro il giorno della sua scomparsa. Era il primo giorno di settembre del 2004. La bimba sparì a Mazara del Vallo, nel trapanese, Erano le 11 e 45 quando è stata vista l’ultima volta. Questa è la sua storia e soprattutto la storia delle ricerche e dei depistaggi. La verità non è certa. Denise non è mai stata trovata. Sua madre, Piera Maggio, ha da sempre la certezza che sia stata rapita.

La scomparsa

Denise Pipitone è nata il 26 ottobre 2000 dalla relazione tra Piera Maggio e Pietro Pulizzi. Lui è il padre naturale, anche se all’anagrafe ha il cognome di Tony Pipitone, all’epoca sposato con Piera Maggio. Viveva a Mazara del Vallo, dove è scomparsa. L’ultima volta è stata vista alle 11 e 45. Giocava sul marciapiede in via La Bruncon i cugini. La zia li ha richiamati. Lei è stata vista l’ultima volta mentre guardava attraverso il cancello la casa della zia. La piccola era affidata a familiari, nonna e zia materne, mentre la madre stava frequentando un corso. Seppe della scomparsa più di mezz’ora dopo. Alle 14 la notizia era già arrivata ai media.

Ricerche e ricostruzioni

Le ricerche sono immediate, la pista principale è familiare. I cani molecolari hanno individuato la presenza di Denise vicino all’abitazione della sorella di Gaspare Ghaleb che allora era fidanzato di Jessica Pulizzi, sorella della bimba per parte di padre. La ragazza, allora 17enne, figlia di Anna Corona e di Pietro Pulizzi, è stata da subito fra le prime sospettate insieme alla madre. Lo stabile in cui sono state sentite le tracce non è lontano da quello della scomparsa. Una delle ipotesi principali è sempre stata quella del rapimento nell’ambito familiare con il passaggio della bambina attraverso più persone per far perdere le tracce.

Segnalazioni

In questi vent’anni sono state decine le segnalazioni. La prima è dell’ottobre 2004 a Milano. La guardia giurata Felice Grieco nota una bambina somigliante a Denise con un gruppo di nomadi in zona Barona/Giambellino. La bimba, filmata, viene chiamata Danas e secondo analisi della sua voce dal video questa sarebbe compatibile con quella di Denise. Nel dicembre 2004 c’è l’intervento di Behgjet Pacolli, magnate e imprenditore svizzero di origini albanesi, che dice di poter contattare i rapitori, ma quando la vicenda arriva alla Procura della Repubblica lui scompare dal caso.

Un altro avvistamento a Kos nel 2008, una bimba albanese che parla italiano, ma il test del Dna smentisce che sia Denise. Il caso più rumoroso e recente è quello che passa da un programma tv russo nel 2021. Olesya Rostova, dice di essere stata rapita dai rom da bambina e di essere in cerca della madre. L’avvocato Giacomo Frazzitta che da sempre segue Piera Maggio viene però informato che il gruppo sanguigno non corrisponde. Sempre nel 2021 la procura di Marsala ha riaperto il caso ed è stata chiesta una commissione d’inchiesta parlamentare per analizzare eventuali anomalie e depistaggi. Il caso è però archiviato.

Processi

Come detto la pista familiare è quella più seguita. A processo va Jessica Pulizzi, accusata di concorso in sequestro di minorenne. Per gli inquirenti avrebbe rapito la bimba per vendetta e gelosia. Avrebbe avuto come complice la madre Anna Corona e l’ex fidanzato Gaspare Ghaleb. Jessica Pulizzi è andata a processo fra il marzo 2010 e il giugno del 2013 quando è stata assolta per insufficienza di prove. Secondo l’accusa aveva prelevato Denise e l’aveva portata a casa di Piero Pulizzi per avere la conferma che fosse sua figlia. La condanna è stata confermata in appello e in Cassazione che però ha ritenuto valido e comprovato il movente.

Piera Maggio

La madre di Denise non ha mai smesso di cercarla e ha da sempre la certezza del rapimento. Nella pagine finale del libro che ha scritto per la figlia dice: «Non mi manchi sempre, solo quando respiro». Quotidiano Nazionale riporta le parole di Giacomo Frazzitta, l’avvocato di Piera Maggio: «Che Denise sia stata rapita è dimostrato dagli atti. Parlerei di un “procedimento fluido”. Nel fascicolo ci sono elementi indiziari importanti che però non raggiungono la soglia necessaria per una condanna eventuale o per l’esercizio dell’azione penale. Elementi che portano tutti in una direzione. Denise non si è persa, è stata rapita. La pista del maniaco? Non l’abbiamo mai considerata. Oltretutto quella mattina c’era anche un bimbo per strada, perché avrebbero dovuto prendere proprio lei? Insisto: il contrasto tra due nuclei familiari è stato assodato. Anche se ho sempre detto, le sentenze vanno rispettate».

Persone scomparse

In Italia nel 2023 sono state complessivamente 29.315 le denunce di scomparsa in aumento rispetto al 2022 quando erano state 24.369. Quasi il 75% delle denunce ha riguardato la scomparsa di minori: in particolare su 21.951 complessive, 4.416 sono state relative a italiani e 17.535 a stranieri. Sono state 14.159 le persone scomparse nel 2023 e rintracciate nel corso dello stesso anno. Un numero a cui vanno aggiunti i 1.573 ritrovamenti di soggetti di cui si erano perse le tracce negli anni precedenti. Le statistiche confermano come fondamentale per rintracciare la persona sia la prima settimana dalla denuncia di scomparsa.


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