Delfino spiaggiato all’altezza del bagno 44, un’indagine farà luce sulle cause della morte
Venerdì, 21 marzo, verso le ore 11, una carcassa di delfino della specie tursiope (Tursiops truncatus) si è spiaggiata all’altezza del bagno 44 di Marina Centro, quasi all’altezza di piazzale Tripoli. Diversi operatori facenti parte della Fondazione Cetacea onlus e della Capitaneria di Porto di Rimini sono intervenuti in sinergia per recuperare la carcassa e metterla in sicurezza, in attesa del recupero del Cert (Cetacean strandings Emergency Response Team) dell’Università di Padova che avverrà nei prossimi giorni, e sarà finalizzato a compiere una necroscopia sull’animale e le altre indagini necessarie per valutarne le cause di morte. Dai primi rilievi da parte del personale esperto della Fondazione Cetacea si tratta di un giovane maschio di circa 2 metri e mezzo di lunghezza che non presenta ferite evidenti.
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Il recupero, complicato dal fatto che l’esemplare di alcuni quintali di peso si era arenato ad alcuni metri dalla battigia, è stato possibile grazie il supporto volontario della ruspa della ditta Eco Frantumazioni che stava svolgendo dei lavori su un’area della spiaggia poco distante dal luogo del recupero. La specie tursiope è la più comune fra le 8 specie di cetacei che si possono avvistare in Adriatico. Diversi branchi formati da decine di individui vivono di fronte alle nostre coste: non è raro avvistarli al largo o talvolta anche dalle nostre coste. Lo scorso anno i cetacei rinvenuti spiaggiati morti lungo le coste di Emilia Romagna e censiti da Fondazione Cetacea erano stati 8, di cui la metà nella provincia di Rimini.
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