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Debiti formativi, Solo l’8% dei rimandati non supera l’esame, ma il 17,8% degli studenti è sospeso in giudizio e nel Nord Italia le percentuali volano sopra il 23%. Tutte le cifre

L’estate non è stata di riposo per tutti gli studenti delle scuole superiori. Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, il 17,8% degli iscritti alle prime quattro classi della scuola secondaria di secondo grado ha concluso l’anno scolastico con un debito formativo, dovendo così affrontare le prove di recupero entro l’8 settembre.

Si tratta dei cosiddetti “sospesi in giudizio”, ovvero alunni la cui promozione dipende dall’esito delle verifiche integrative. La percentuale è in lieve crescita rispetto al 16,9% registrato nell’anno precedente. I dati ufficiali segnalano inoltre che il 5,6% degli studenti è stato bocciato senza possibilità di recupero, un valore in leggero calo rispetto al 6% del 2022/23. Le prove estive, dunque, restano uno snodo importante, seppur con un margine piuttosto contenuto di rischio di non superarle: nella precedente annualità meno di uno studente su dieci tra i rimandati ha perso l’anno.

Differenze tra classi, indirizzi e territori

L’analisi evidenzia come la distribuzione dei debiti scolastici non sia uniforme. Le difficoltà maggiori emergono al secondo anno, con il 19,4% degli studenti rimandati a settembre, mentre al primo anno la quota si ferma al 17,3%. Percentuali elevate anche in terza (18,6%), mentre in quarta scendono al 15,9%. A fare la differenza è anche l’indirizzo di studio: nei licei si registra il 15,9% di sospensioni, negli istituti professionali il 14,4%, mentre nei tecnici il dato sale al 22,8%, ben oltre la media nazionale. Interessante anche la distribuzione geografica: nelle regioni settentrionali si registra il primato negativo, con picchi del 26,1% in Valle d’Aosta e del 23% in Lombardia. Al contrario, il Meridione mostra dati sensibilmente inferiori, con Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia sotto la soglia del 13%.

Le materie più a rischio e le prospettive

Sul fronte disciplinare, i dati raccolti da Skuola.net, confermano come la Matematica resti la materia più problematica, seguita da Latino, Greco e dalle Scienze. Anche Italiano rappresenta un ostacolo significativo per una parte consistente degli studenti. Tuttavia, il rischio effettivo di non superare l’esame di riparazione rimane contenuto: nell’anno scolastico 2022/23 solo l’8% dei sospesi in giudizio non è riuscito a colmare il debito. Nei licei la percentuale di mancato superamento si è fermata al 7%, mentre nei tecnici e nei professionali ha raggiunto rispettivamente l’8,5% e il 9,8%. Dati leggermente migliori arrivano dalle scuole paritarie, dove i rimandati hanno rappresentato appena il 13% e le bocciature post recupero si sono fermate al 5,3%. L’attesa ora è rivolta alla conclusione delle prove di recupero fissata entro l’8 settembre, data in cui si conoscerà l’esito definitivo dei percorsi di rinforzo estivi.


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