Dazi Usa, Cna Fermo: «Colpo durissimo per le piccole imprese e per export locale. Serve una risposta unitaria e urgente»
ECONOMIA – «Una decisione unilaterale, che minaccia concretamente la tenuta del nostro sistema produttivo e la capacità di stare sui mercati internazionali. Un colpo alle imprese che operano in logiche di filiera, con effetti nefasti su intere catene del valore». Così i vertici della Cna di Fermo commentano l’imminente introduzione di dazi del 30% sulle esportazioni europee verso gli Usa a partire dal primo agosto.
«Una decisione unilaterale, che minaccia concretamente la tenuta del nostro sistema produttivo e la capacità di stare sui mercati internazionali. Un colpo alle imprese che operano in logiche di filiera, con effetti nefasti su intere catene del valore». Così i vertici della Cna di Fermo commentano l’imminente introduzione di dazi del 30% sulle esportazioni europee verso gli Usa a partire dal primo agosto.
«Negli anni passati il dinamismo dell’export – dichiara Emiliano Tomassini, presidente Cna Fermo – ha evitato che l’Italia scivolasse in fasi di recessione e stagnazione. Riteniamo necessario che la questione dazi venga affrontata in maniera seria e lungimirante, soprattutto credibile».
«Il mercato americano è da anni uno sbocco strategico per il Made in Italy – ricorda il direttore generale Cna Fermo Andrea Caranfa – Si tratta di un contesto in cui le piccole imprese sono le più esposte e anche la provincia di Fermo, cuore pulsante del Made in Italy, è coinvolta direttamente. Le imprese fermane – aggiunge – esportano negli Stati Uniti prodotti ad alto valore aggiunto, come moda, calzature, meccanica di precisione. Parliamo di filiere che hanno costruito in decenni una reputazione riconosciuta a livello globale. Questo tipo di provvedimenti rischia di spezzare equilibri consolidati e mettere in ginocchio piccole ma importanti realtà produttive».
«I dazi mettono a rischio non solo le esportazioni dirette – aggiunge Tomassini – ma anche le forniture di componenti e beni intermedi destinati a produzioni più complesse, vendute poi oltreoceano. Il danno economico e occupazionale rischia di essere enorme. L’imposizione di nuove tariffe, oltre a rallentare i flussi commerciali, potrebbe compromettere l’intera catena del valore e scoraggiare gli investimenti».
Cna Fermo chiede con forza un’azione che miri a scongiurare l’inasprimento della guerra commerciale: «Serve un fronte comune dell’UE per evitare un negoziato al ribasso – concludono i vertici Cna Fermo – e, parallelamente, strumenti di sostegno per le imprese più esposte, con risorse comunitarie e nazionali per affrontare un impatto che, senza contromisure, rischia di essere devastante»
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