Marche

Dazi all’Europa, Piermartiri: «Dalla giunta Acquaroli tutto tace»

POLITICA – Il segretario provinciale del Partito Democratico: «Ci si interroga se il presidente Francesco Acquaroli, che in passato ha pubblicamente espresso il proprio sostegno a Trump, mantenga tuttora quella linea o se, alla luce degli ultimi sviluppi, sia emerso almeno un barlume di dubbio. La mancanza di chiarezza alimenta incertezza e sconcerto tra imprese e cittadini»

Luca Piermartiri

«A seguito della recente e clamorosa dichiarazione del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha annunciato l’introduzione di dazi al 30% a partire dal 1° agosto, si apre un capitolo inquietante per l’economia globale. Le misure minacciano gravemente le relazioni commerciali tra Europa e Stati Uniti, innescando una vera e propria guerra commerciale dalle conseguenze drammatiche per l’economia europea, italiana e marchigiana, e non da meno per quella americana. Dalla Regione Marche, tutto tace. Non è arrivata alcuna presa di posizione in merito. Ci si interroga se il presidente Francesco Acquaroli, che in passato ha pubblicamente espresso il proprio sostegno a Trump, mantenga tuttora quella linea o se, alla luce degli ultimi sviluppi, sia emerso almeno un barlume di dubbio. La mancanza di chiarezza alimenta incertezza e sconcerto tra imprese e cittadini». A dirlo è il segretario provinciale del Partito Democratico Luca Piermartiri.

«Anche da Roma il tono non rassicura – prosegue Piermartiri -. Le dichiarazioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, presentata come “grande mediatrice”, dopo la sua recente visita a Washington, non superano la soglia della retorica. L’impressione diffusa è che l’Italia sia stata spettatrice più che protagonista in un momento cruciale per la sua economia. Ciò che emerge con crescente evidenza è una dinamica geopolitica in cui le forze sovraniste e nazionaliste sembrano operare più per indebolire l’Unione Europea dall’interno che per difendere gli interessi comuni. Le posizioni ambigue, le alleanze opache e una narrazione politica fondata su slogan svuotati di contenuto ricordano da vicino la metafora del “cavallo di Troia”. In questo contesto è utile ricordare che l’economia marchigiana si trova già in una fase di fragilità. Secondo il recente rapporto della Banca d’Italia che ha smentito l’amministrazione regionale, nel 2024 la crescita regionale è stata appena dello 0,4%, contro lo 0,7% della media nazionale. Un dato che riflette difficoltà strutturali e una forte esposizione ai mercati esteri, oggi minacciati dalle nuove barriere commerciali. Il settore industriale ha registrato una contrazione media del fatturato. Le imprese più penalizzate sono quelle orientate all’export, che ha subito una flessione dell’11,6% nel primo trimestre 2025. In particolare, il settore calzaturiero ha visto un crollo significativo ed il trend continua ad essere sempre più negativo, dato il forte aumento della cassa integrazione nel settore pelle e calzature. Sul fronte del lavoro è preoccupante infatti l’aumento della cassa integrazione al 63,8%, con una crescita dei contratti precari e intermittenti. Di fronte a questo scenario, è legittimo e doveroso chiedere a chi governa di agire con determinazione. Non come vassalli di logiche esterne, ma come rappresentanti responsabili dell’interesse collettivo. I giorni che precedono l’entrata in vigore delle misure devono essere utilizzati per assumere posizioni chiare, decise e condivise, a tutela delle economie locali e nazionali».

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