“Dazi alla Cina al 145%? Li meritano”. Trump attacca Pechino poi annuncia l’intesa con l’India

La Casa Bianca lo aveva annunciato poche ore fa e così è stato: il presidente Donald Trump ha firmato oggi un ordine esecutivo volto a mitigare l’impatto dei dazi recentemente imposti sulle automobili e sui componenti auto importati negli Stati Uniti. Pur mantenendo in vigore l’aliquota del 25% sui veicoli stranieri, la nuova misura impedirà l’applicazione cumulativa di ulteriori tariffe, come quelle già esistenti su acciaio e alluminio. Quanto alla Cina: “Lo meritano“, così Donald ha risposto nel corso di un’intervista ad Abc, di cui sono stati diffusi degli estratti, a chi gli chiedeva dell’attuale livello dei dazi al 145%. “Quasi tutti i Paesi del mondo ci derubavano, Ora non lo fanno più“, ha messo in evidenza.
Le tensioni tra Trump e Jeff Bezos, intanto, tornano a salire, stavolta sul fronte commerciale e spaziale. Secondo indiscrezioni, Amazon avrebbe valutato di evidenziare l’impatto dei dazi nei prezzi dei prodotti, scatenando l’ira della Casa Bianca. Amazon ha poi smentito, spiegando che si trattava solo di un’idea mai approvata per il sito secondario “Amazon Haul”. Dietro le quinte, una telefonata tra Trump e Bezos avrebbe risolto rapidamente il caso. Il rapporto tra i due, un tempo teso, si è raffreddato nel secondo mandato del tycoon, favorito anche dalle frequenti visite di Bezos a Mar-a-Lago. Nel frattempo, Amazon entra nella corsa allo spazio con il Progetto Kuiper, lanciando i suoi primi satelliti per sfidare Starlink di Elon Musk, vicino a Trump. In un contesto internazionale complicato, Trump firma intese commerciali per limitare i danni dei dazi e torna ad attaccare Cina e Unione Europea.
Cosa prevedono le novità sui dazi
Il provvedimento prevede anche una revisione delle tariffe sui componenti, la cui entrata in vigore è prevista per il 3 maggio. I costruttori che assemblano e vendono automobili sul territorio americano potranno beneficiare di rimborsi fino al 3,75% del valore di ciascun veicolo, con un programma di sgravi che sarà progressivamente ridotto nell’arco di due anni. Le modifiche ai dazi potranno essere applicate anche retroattivamente, secondo fonti dell’amministrazione. La misura, illustrata da funzionari della Casa Bianca, offrirà alle case automobilistiche che assemblano i veicoli negli Stati Uniti un rimborso del 15% sui dazi per il 2025, ridotto al 10% l’anno successivo. L’obiettivo, spiegano, è consentire ai costruttori di tempo per spostare gradualmente la produzione negli Stati Uniti, stimolando l’apertura di nuove fabbriche e la creazione di nuovi posti di lavoro.
L’inversione di rotta
La decisione rappresenta un’inversione di rotta rispetto alla linea protezionistica finora seguita, rispondendo alle crescenti pressioni da parte delle case automobilistiche e di analisti indipendenti, che hanno ripetutamente avvertito la Casa Bianca circa i rischi di un aumento dei prezzi, un calo delle vendite e un indebolimento della competitività dell’industria americana. Durante un briefing con i giornalisti, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha evitato di fornire dettagli specifici sulla portata delle modifiche. A margine dello stesso incontro, il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato che l’obiettivo principale è incentivare la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore manifatturiero statunitense.
In un’altra occasione, parlando con i reporter prima di partire per un comizio in Michigan in occasione dei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca, Trump ha commentato positivamente i negoziati con l’India, affermando che “le cose stanno andando molto bene” e che “un accordo sui dazi è a portata di mano“. Un funzionario dell’amministrazione ha ulteriormente chiarito che, sebbene i dazi del 25% su auto e componenti rimangano in vigore, le case automobilistiche non saranno gravate da tariffe doppie sui materiali di base come acciaio e alluminio. Le aziende, inoltre, riceveranno un rimborso parziale sui dazi applicati ai componenti importati.
Le reazioni
Introdotti ufficialmente il 3 aprile, i dazi saranno estesi ai pezzi di ricambio a partire da sabato. Trump ha ribadito di non voler penalizzare i produttori automobilistici per eventuali difficoltà nel reperimento delle forniture e ha affermato di non nutrire alcuna preoccupazione per la solidità dell’industria del settore. I grandi nomi del settore hanno accolto positivamente l’iniziativa. John Elkann, presidente di Stellantis, ha dichiarato che l’azienda “apprezza le misure di sollievo” e auspica una collaborazione continua con l’amministrazione per rafforzare l’industria automobilistica americana. Sulla stessa linea, la CEO di General Motors, Mary Barra, ha lodato il sostegno di Trump, evidenziando che l’iniziativa contribuirà a “livellare il campo di gioco” e a favorire nuovi investimenti negli USA.
Anche Jim Farley, presidente e CEO di Ford Motor Company, ha elogiato l’iniziativa ma ha sottolineato l’importanza che anche gli altri produttori aumentino la produzione locale: “Se ogni marchio vendesse auto costruite negli USA come fa Ford, si potrebbero assemblare quattro milioni di veicoli in più ogni anno”.
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