Dawner Prince Boonar Tube Deluxe: ECHOREC reloaded!
Un effetto apprezzato da David Gilmour, modificato ed evoluto secondo le sue richieste e scelto per ricreare le atmosfere magiche e psichedeliche del Live at Pompeii.
L’effetto eco di Gilmour
Nel film-concerto Pink Floyd Live at Pompeii del 1972, è documentato uno dei momenti più emblematici e seminali della storia del rock.
La band esegue “A Saucerful of Secrets”, Dave Gilmour è seduto nell’arena dell’antico anfiteatro, producendo suoni che, all’epoca, avevano una forza senza precedenti e un fascino avantgarde.
Anche gli effetti di Gilmour sono al centro dell’attenzione. Molti chitarristi di oggi potrebbero considerarlo un setup semplice, ma ai tempi era una strumentazione avanzata e innovativa. Elemento centrale di questo rig era l’eco italiano a tamburo magnetico Binson Echorec 2° T7E.
Questo modello sarebbe rimasto un componente fondamentale della strumentazione di Gilmour per gran parte degli anni ’70. Nel 1977, dopo il tour “In the Flesh”, che seguì l’album Animals il chitarrista dei Pink Floyd decise che era giunto il momento di voltare pagina.
Stando a quanto riferito, si era stancato di occuparsi della continua manutenzione richiesta dal delicato eco Binson e passò ai delay a rack digitali, che assicuravano affidabilità e funzionamento regolare. Ma Gilmour si è mai voltato a guardare indietro?
Questa interessante domanda ci porterà a fare la conoscenza con un sofisticatissimo effetto che ho soprannominato “l’Echorec Reloaded”: il Dawner Prince Boonar Tube Deluxe.
Dagli originali agli emulatori
Contro ogni previsione, la vecchia tecnologia degli effetti eco elettromagnetici è oggi tornata in auge. Difatti, è opinione condivisa da producer e musicisti più esigenti sui suoni, che nessun pedale delay contemporaneo batta l’articolazione timbrica di un autentico eco a nastro o a disco. Ciò è valido almeno fin quando l’apparecchio è mantenuto in perfetto stato di efficienza.
Purtroppo è proprio questa la nota dolente. Come sottolineato da Gilmour, le delicate unità Echorec originali richiedevano molta cura e manutenzione, già quando erano nuove di zecca; figurarsi adesso che sono pezzi vintage vecchi di 50 o 60 anni!
Inoltre, gli apparecchi vintage hanno peso e dimensioni improponibili rispetto ai pedali contemporanei.
Ecco perché negli ultimi 15 anni, diversi produttori hanno cercato di emulare in modo convincente i delay a nastro, utilizzando la tecnologia digitale.
L’obiettivo è cercare di ottenere il meglio da entrambi i mondi: godere della flessibilità, regolarità, versatilità, affidabilità e praticità della tecnologia digitale cercando al contempo di ricreare qualità e carattere dei vecchi dispositivi elettromeccanici.
In sostanza, il sogno di molte aziende è creare un pedale delay con sonorità vicine a quelle di un eco a nastro, senza i problemi, l’imprevedibilità e gli altri svantaggi delle apparecchiature vintage.
Non farò mistero del fatto che in tanti hanno fallito miseramente e hanno immesso sul mercato pedali mediocri che nulla hanno a che vedere col fascino dei loro predecessori.
Altre aziende, al contrario, sono riuscite a trovare un compromesso equilibrato producendo pedali interessanti; il Boonar Delay, prodotto in Croazia da Dawner Prince è tra questi.
Dawner Prince: dal Boonar al Boonar Tube Deluxe
Come molte aziende, Dawner Prince è nata dalla passione. Il suo fondatore, Zoran Kraljevic, scoprì il suo amore per l’elettronica audio costruendo pedali per compagni di band e amici squattrinati.
Con la collaborazione di sua moglie Jelena, nel 2009 ha fondato ufficialmente l’azienda, che ancora oggi rimane una ditta a conduzione familiare.
Nel 2015 è arrivato il Boonar, un pedale emulatore di Binson Echorec, che ha conosciuto successo e larga diffusione.
Per chi ha familiarità con la lingua Inglese, il nome “Boonar” potrebbe dare adito a interpretazioni maliziose ma in realtà è l’innocente trasposizione fonetica inglesizzata di una parola croata che significa “pozzo d’acqua”, scelta per richiamare un’acustica ricca di eco e riverberi.
Ora, torniamo alla domanda iniziale: David Gilmour si è mai voltato indietro a guardare con interesse all’Echorec dopo essere passato ai delay digitali?
Sì, in effetti in anni più recenti, Gilmour ha cercato strumenti per replicare i suoi inconfondibili suoni delay: gli straordinari effetti eco che otteneva all’inizio della sua carriera con il suo fedele Binson Echorec 2° T7E. Allo stesso tempo non vuole rinunciare ai grandi vantaggi che le nuove tecnologie hanno apportato al suo setup.
Durante questa sua ricerca di un emulatore di Echorec convincente, Gilmour rimase anche lui positivamente impressionato dal Boonar.
In effetti, la nostra storia parte ufficialmente da qui: da quando Phil Taylor, il guitar tech di Gilmour, e Zoran Kraljevic di Dawner Prince, incrociarono le loro strade.
Zoran descrive in un post del suo blog tutto l’entusiasmo e l’eccitazione di quel momento: la sua piccola azienda ha l’incredibile opportunità di collaborare con una delle più grandi leggende della chitarra. Naturalmente era un’opportunità da non lasciarsi sfuggire.
Taylor riportò i preziosi suggerimenti di David Gilmour su come poter migliorare il Boonar. Questi suggerimenti includevano un display con l’indicazione del tempo di ritardo in millisecondi e preset controllati via MIDI per l’accesso e la modifica di parametri memorizzati.
Ciò condusse al progetto di un pedale Boonar modificato secondo le linee guida di Gilmour.
Zoran si dedicò a lavorare sodo per migliorare le sue capacità ingegneristiche e tradurre in pratica i desideri di Gilmour. Non fu una passeggiata. Ad un certo punto divenne chiaro che l’idea iniziale di progettare una semplice versione modificata del Boonar non era una strada percorribile.
Un elenco sempre crescente di nuove idee, richiedeva ripartire da zero con un progetto completamente nuovo. In particolare, il nuovo progetto prevedeva un preamplificatore a valvole e per questo gli venne dato il nome diretto ed intuitivo di “Boonar Tube Deluxe“.
Ci sono voluti circa 8 anni di difficile gestazione, alternando momenti di entusiasmo a periodi di sconforto e veri e propri ostacoli come la battuta di arresto della pandemia.
Nel febbraio 2024 la nuova creazione di casa Dawner Prince era finalmente pronta per essere sottoposta al rigoroso test e controllo di qualità di David Gilmour.
Nel giugno 2024 il pedale venne lanciato ufficialmente, anche se prodotto in quantità molto limitate.
Qualità analogica, flessibilità digitale
Ora che una nuova partita di questi pedali è finalmente disponibile, la Dawner Prince è stata felice di “accogliere la sfida” di Bob’s Tone Review e inviare un pedale da mettere a dura prova.
Nel video BTR#49 ebbi modo di spiegare in dettaglio il mio personale metodo di usare i pedali digitali. Essenzialmente, il cablaggio della pedaliera segue due percorsi di segnale paralleli: uno per il suono analogico puro e l’altro destinato all’elaborazione con effetti digitali.
Ogni percorso termina con una propria uscita di segnale dedicata.
Ebbene, il Boonar è un pedale ibrido, il che significa che già al suo interno segue questo criterio. Infatti, solo l’effetto eco vero e proprio viene prodotto con elaborazione digitale, mentre il percorso del segnale dry e la sezione mix rimangono rigorosamente analogici.
Questa non è un’idea nuova: diversi pedali realizzati da Source Audio, Subdecay, Catalinbread e Strymon sono progettati in questo modo.
Tuttavia, il Boonar Tube Deluxe porta il concetto di pedale ibrido a un livello superiore in termini di qualità e raffinatezza; fino al punto da avere una natura duplice e sembra quasi composto da due diversi pedali fusi insieme.
La componente “effettata” o “wet” segue lo stesso concept della prima versione del Boonar: utilizzando la tecnologia di elaborazione del segnale digitale, o DSP, viene creata una rappresentazione virtuale del sistema del Binson con tamburo magnetico e quattro testine di riproduzione.
Il Tube Deluxe presenta un algoritmo più avanzato rispetto all’originale Boonar, progettato per replicare ancora più fedelmente il comportamento fisico del tamburo rotante elettromeccanico. L’elaborazione digitale delle ripetizioni offre la flessibilità di un controllo completo su ogni parametro.
Il segnale audio dry segue un percorso parallelo, rimane completamente analogico seguendo lo stesso circuito dell’Echorec T7E originale, con un preamplificatore valvolare a doppio triodo. Griglia e piastra della valvola funzionano ad alte tensioni. Ciò ha reso necessario un circuito interno per alzare la tensione fino a 350 V CC e la progettazione di un alimentatore specifico per garantire un funzionamento silenzioso, adatto all’uso in studio di registrazione.
Lasciare riscaldare la valvola per un minuto prima di suonare è un’ottima prassi.
L’estetica del pedale è davvero curata e accattivante. Vero tocco di classe per un’affascinante “atmosfera Echorec”, è l’indicatore di livello “Magic Eye”, realizzato con un’autentica valvola EM81 NOS con circuito driver dedicato.
In sostanza il Boonar Tube Deluxe si presenta come un prodotto di fascia alta e crea grandi aspettative.
La prova sul campo
Come la maggior parte dei pedali, il Boonar Tube Deluxe non è intuitivo al primo approccio e presenta una curva di apprendimento. In particolare, è fondamentale comprendere il funzionamento degli 8 pulsanti per la commutazione delle testine.
Il modello Echorec 2° T7E degli anni ’60 aveva un selettore rotativo a 12 posizioni che consentiva di selezionare singolarmente ciascuna delle quattro testine e in più otto combinazioni preimpostate. Il Boonar Tube Deluxe mira a replicare fedelmente questo modello ma, con un po’ di licenza creativa, adotta il più completo sistema di commutazione delle testine di riproduzione di alcune versioni dell’Echorec PE603 dei primi anni ’70.
Questi modelli a rack da studio presentavano quattro pulsanti individuali per le testine di riproduzione, consentendo ognuna delle 16 combinazioni possibili di testine.
Inoltre, altri 4 pulsanti “feedback” rimandano parte del segnale proveniente dalla testina di riproduzione corrispondente alla testina di registrazione, creando un alone di riverbero.
La funzione di questi 8 pulsanti sul Boonar Tube Deluxe dipende dallo stato del footswitch Swell/Repeats sulla sinistra. Quando l’indicatore LED dell’interruttore è spento, è operativa la modalità standard “Repeats”, che produce una serie di ripetizioni regolate con il controllo “Length of Swell”.
Come negli apparecchi analogici, portare questa manopola all’estremo, produce auto-oscillazione virtualmente infinita.
Ciascuno dei pulsanti “Back” in basso abilita o disabilita il feedback dalla testina di riproduzione corrispondente. Se non viene selezionata alcuna testina di riproduzione con i pulsanti in alto, gli interruttori in basso non sono operativi; quindi, per ottenere il segnale di feedback, almeno una testina di riproduzione deve essere attiva.
Quando il LED del footswitch Swell/Repeats si accende, si opera in modalità “Swell”. In questa modalità, parte del segnale proveniente da tutte e quattro le testine di riproduzione viene inviato al mixer di uscita, creando un alone di riverbero. Sulle unità Echorec vintage italiane, questa funzione era denominata “Alo”.
Quando la modalità Swell è attiva, gli switch superiori delle “testine di riproduzione” non hanno alcun effetto e gli interruttori “Back” abilitano o disabilitano i segnali di ritorno da ciascuna delle testine di riproduzione selezionate.
Occorre sottolineare che le interazioni con il segnale di feedback creano le sonorità più interessanti e desiderabili: la modalità standard “Repeat” senza pulsanti “Back” selezionati, non offre effetti interessanti.
I difetti e l’imprevedibilità dei vecchi delay a nastro o a disco contribuiscono alla loro ricchezza timbrica con sonorità organiche e articolate. Dunque, paradossalmente, la sofisticata tecnologia contemporanea mira a ricreare i capricci meccanici delle unità eco obsolete.
Il controllo “Drum Age” è progettato per introdurre questa variabile: introduce leggeri effetti di modulazione attenuando le alte frequenze e il volume delle ripetizioni dell’eco. È interessante notare che la velocità di questi effetti di modulazione segue la “velocità del tamburo”.
Difatti, mentre il T7E originale era dotato di una velocità del tamburo fissa, la tecnologia DSP consente di variare la velocità del tamburo virtuale senza compromettere la qualità del suono. Ciò estende il tempo di ritardo massimo fino a quasi un secondo intero. Premendo la manopola per controllare la velocità si può procedere a piccoli passi di 1 ms.
Ma il piatto forte del nuovo Boonar sono le memorie preset. Per quanto trovare le proprie impostazioni preferite potrebbe richiedere un po’ di “smanettamento”, è possibile salvare l’intero stato del pedale in 16 memorie organizzate in 4 banchi. Dunque è possibile richiamare in qualunque momento le regolazioni preimpostate.
I preset possono essere modificati e nominati, cosa da non trascurare in quanto aiuta a richiamare rapidamente l’effetto desiderato e può aiutarci a prevenire la sovrascrittura accidentale.
Devo dire che navigare trai preset con pulsanti e footswitch è un po’ scomodo. In quest’ottica, l’integrazione con un controller MIDI può accorrere in aiuto e permette addirittura di salvare fino a 127 preset.
Se si girano le manopole in modalità preset, nell’angolo in alto a destra del display appare l’indicazione del valore memorizzato, riferimento fondamentale per l’editing dei preset.
Il Boonar Tube Deluxe è dotato di un pedale footswitch supplementare a cui è possibile assegnare tramite menu la funzione “Tap Tempo”.
Compatibilità con pedale d’espressione per una qualsiasi delle 6 manopole di controllo e porta USB per gli aggiornamenti del firmware completano il quadro della flessibilità e praticità offerte dalla tecnologia digitale.
Valutazioni
Parlando in generale, non sono un fan degli effetti digitali. Di solito, nei fraseggi con slide o nelle note con lungo sustain e bending deciso, percepisco delle micro interruzioni introdotte dal campionamento digitale.
Inoltre, tendo a lamentare mancanza di spessore armonico e una certa povertà di “texture sonora”.
Il Boonar Tube Deluxe è dotato di un algoritmo avanzato e si distingue come un progresso seminale nell’emulazione digitale delle unità eco vintage.
Anche se le ripetizioni potrebbero risultare meno espressive rispetto ad un Echorec originale, trovo queste differenze abbastanza trascurabili.
Tuttavia, dove il Boonar Tube Deluxe davvero eccelle, è nell’effetto finale che produce, specialmente nel contesto del suono di una band. Difatti, è nel mix del suono della band che la resa timbrica di qualsiasi strumento mostra il fianco.
Molti pedali delay producono ripetizioni deboli che si disperdono nel mix, altri generano ripetizioni invadenti che si traducono in un timbro di chitarra torbido e debilitato. Spesso è difficile trovare il giusto equilibrio tra questi due estremi.
È qui che il Boonar Tube Deluxe si rivela un prodotto professionale; produce un timbro di chitarra incredibilmente penetrante con ripetizioni che si stagliano nettamente e distintamente nel mix della band. Le ripetizioni dell’eco sono calde e non suonano mai confuse, né interferiscono con il timbro originale della chitarra.
Il preamplificatore valvolare per il segnale di ingresso pulito ha due impostazioni alternative nel menu denominate “Original” e “Modern“. In particolare, l’impostazione “Modern” crea un suono di chitarra presente, con una saturazione succosa e rotonda.
Anche se l’interruttore on/off può essere configurato in “True Bypass” tramite menu, consiglio vivamente di utilizzare il pedale in modalità “Buffer Bypass“, in modo da poter beneficiare del preamplificatore valvolare anche in assenza di eco.
Inoltre, in Buffer bypass, si possono abilitare le code di delay, per un effetto di decadimento naturale delle ripetizioni quando si disattiva l’eco.
Un’altra caratteristica che adoro di questo pedale è l’uscita “Wet” separata. Questa uscita è bilanciata e isolata con trasformatore, il che la rende ideale per il collegamento a banchi di missaggio e per un funzionamento in studio di registrazione esente da rumori di massa.
Quando è collegata l’uscita ‘Wet’, il segnale effettato viene automaticamente escluso dall’uscita mono normale, che rimane riservata al segnale analogico “Dry”.
Questa soluzione è ottima anche per suonare in stereo con due amplificatori, soluzione particolarmente interessante in studio.
Rapporto qualità/prezzo
Il Boonar Tube Deluxe ha un prezzo esclusivo di circa 1200 Euro, difficilmente alla portata di un musicista medio. Vale davvero questa spesa così impegnativa?
Questo nuovo Boonar si conferma un prodotto di qualità boutique, assemblato a mano con meticolosa cura di ogni singolo dettaglio. È sorprendente notare che, almeno nelle prime partite di pedali, la valvola è un’autentica Sylvania N.O.S., prodotta in U.S.A. Con l’aggiunta della valvola EM-81 per il “magic eye”, questo apparecchio offre un controvalore di circa €50 in sole valvole.
Ciò indica che non stiamo parlando di un tipico pedale commerciale. L’eccezionale qualità del suono e l’affidabilità non sono frutto del caso; sono il risultato di qualità artigianale e componenti di prima qualità, per non parlare del lungo lavoro e ricerca implicati.
Riassumendo, il Boonar Tube Deluxe può essere ragionevolmente definito come il migliore emulatore digitale di Echorec sul mercato. Ẻ un prodotto esclusivo, prodotto in piccole quantità, rivolto a studi di registrazione e professionisti.
Per quanto riguarda i margini di miglioramento, lo schermo OLED potrebbe essere più grande, soprattutto per la gioia dei chitarristi negli “anta”. Alcuni recensori si sono lamentati anche dell’elevato assorbimento di corrente, ma non condivido la loro preoccupazione. Se si mira alla qualità del suono di un preamplificatore valvolare ad alto voltaggio, non ci si può attendere l’assorbimento di corrente di un pedalino fuzz.
Il Tube Deluxe avrà bisogno del proprio alimentatore originale nella pedaliera o di un alimentatore versatile e robusto come il “Cioks Ciokolate”.
Per quel che riguarda un confronto con il diretto concorrente T.Rex Binson Echorec, credo che per impieghi generici e per l’uso in studio, il T. Rex valga il maggiore investimento. Le ripetizioni dell’eco del suo vero tamburo elettromeccanico rotante sono davvero incredibili.
D’altra parte, il Boonar Tube Deluxe è la soluzione definitiva per il chitarrista in tournée, soprattutto quando il tempo per la manutenzione di routine scarseggia e i preset risultano indispensabili per una performance dal vivo senza interruzioni.
Grazie alla resa straordinaria del preamplificatore valvolare e ad algoritmi avanzati, si potrà comunque godere di un suono di prim’ordine, con ripetizioni dell’eco che emergono sempre dal mix della band.