Davis. 500 palline sospese in via San Felice

La Coppa Davis a Bologna non è solo un evento sportivo, ma anche l’occasione per lanciare un messaggio di sostenibilità. Sotto il portico dell’ex chiesa di San Nicolò, in via San Felice, è comparsa l’installazione artistica intitolata “Second Serve”, realizzata dal collettivo femminista Maap: 500 palline da tennis appese a reti di nylon trasparente simboleggiano la “seconda vita” delle palline esauste, altrimenti destinate alla discarica.
Messaggio di economia circolare
Il progetto, frutto della collaborazione tra Maap, Comune di Bologna e la Fitp (Federazione italiana tennis e padel), con il supporto di Dunlop e ReTurn Società Benefit, impiegano palline provenienti dal circuito di raccolta e riciclo di ReTurn, che le trasforma in nuovi materiali come suole di scarpe e tappeti per impianti sportivi.
“Ogni anno nel mondo si consumano circa 400 milioni di palle da tennis e da padel, di cui oltre 10 milioni solo in Italia, che finiscono per lo più in discarica – spiega Marco Giampieretti, presidente di ReTurn – Siamo molto felici di avere potuto contribuire a questa splendida iniziativa che aiuta a sensibilizzare le persone sull’importanza di proteggere la natura promuovendo l’economia circolare nel mondo dello sport”.
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Jason D’Alessandro, marketing manager di Dunlop Italia, ha ricordato che l’azienda “ha accolto con entusiasmo il progetto di smaltimento delle palle lanciato da Return, e siamo già al secondo anno di una partnership di successo che è nata alle Nitto ATP Finals e continua con grande entusiasmo anche alle Finali di Coppa Davis di Bologna”.
“Guardare Oltre”
“Alzare gli occhi significa guardare oltre… Abbiamo voluto associare al grande evento sportivo un messaggio che parla di ambiente, di rigenerazione, di riscoperta dello spazio pubblico, costringendo lo spettatore a cambiare sguardo”, sottolinea Stefania Dubla, curatrice e presidente di Maap, e anche la scelta di via San Felice non è casuale: “Una via che dopo mesi di sofferenza si sta aprendo a una nuova vita e che ci ha accolto con calore, curiosità e gentilezza, principi che ormai tendono a scomparire in un racconto mediatico ormai sovrastato da notizie che premiano violenza, arroganza e degrado umano e culturale”.
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