Emilia Romagna

Dassilva parla davanti ai giudici del Riesame, i suoi avvocati: “E’ innocente”


E’ durata tutta la giornata di giovedì l’udienza, davanti ai giudici del Riesame, nella quale gli avvocati di Louis Dassilva unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli hanno chiesto la libertà per il loro assistito. Il 35enne, in carcere dallo scorso luglio, si è presentato in aula a Bologna con una vistosa casacca etnica e, davanti al collegio presieduto da Pier Luigi Di Bari ha voluto fare delle spontanee dichiarazioni. “Sono venuto in Italia per cercare fortuna non guai. Sono innocente” sono state le sue parole nel continuare a protestare la propria estraneità al delitto. Dal canto loro i suoi legali, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, hanno parlato di “un’udienza impegnativa” nel corso della quale “sono stati esposti tutti i motivi più importanti”. 

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La difesa del metalmeccanico senegalese ha ribattuto punto su punto agli indizi raccolti dagli inquirenti della Squadra mobile che, per la Procura, inchiodano Dassilva e che erano alla base dell’ordinanza di custodia cautelare che fondava la teoria accusatoria sulla cam3 della farmacia San Martino. Un video che, però, il superconsulente del giudice per le indagini preliminari di Rimini ha accertato che non riprende il 35enne nei minuti successivi all’omicidio. Le perizie, infatti, hanno fatto emergere che l’altezza dell’Ignoto è incompatibile con quella dell’indagato e più simile a quella del vicino di casa che si è sempre detto di riconoscersi in quelle immagini. Un risultato per il quale, tuttavia, il gip ha chiesto ulteriori accertamenti per stabilire la pigmentazione della pelle i cui risultati dovrebbero arrivare ai primi di giugno per poi effettuare un nuovo incidente probatorio.

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Oltre al video e alla mancanza del ritrovamento di tracce di dna di Dassilva sul cadavere della 78enne, dovuto al degradamento dei campioni malconservati, a pesare sul metalmeccanico sono le dichiarazioni della sua amante Manuela Bianchi, nuora della vittima, e gli audio catturati da una telecamera di videosorveglianza nei garage del complesso di condomini di via del Ciclamino dove è stato commesso il delitto. La Bianchi, nel corso di un incidente probatorio durato tre giorni, ha puntato il dito contro il 35enne sostenendo che la mattina del ritrovamento del cadavere della suocera lui era già nel seminterrato per avvertirla della presenza del corpo e “manovrarla” indicandole come dare l’allarme. Le parole della donna sono state ritenute credibili dal gip del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini, tanto che ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dagli avvocati di Dassilva.

In questa nuova udienza davanti al Riesame i legali dell’indagato hanno spiegato di aver fatto chiarezza “su tutti gli elementi per i quali riteniamo sia da annullare l’ordinanza di custodia cautelare. Oggi non abbiamo portato nuovi elementi poichè riteniamo che tutto il materiale già a conoscenza della corte sia sufficiente ad ottenere il risultato che ci aspettiamo. E’ ovvio che, senza la cam3, le parole della signora Bianchi abbiano acquisito valore ma, per quanto ci riguarda, l’unica valutazione che conta è quella oggettiva e, per noi, si tratta di un soggetto inattendibile. Allo stesso tempo, per quanto concerne gli elementi rilevati dall’accusa in merito ai suoni e rumori che si sentono nei garage e catturati da una telecamera di videosorveglianza il nostro consulente ritiene che non è scientificamente possibile identificarli come voci. Riteniamo – concludono gli avvocati Fabbri e Guidi – che l’udienza sia andata bene. Il nostro assistito si è dichiarato innocente specificando di essere venuto in Italia per cercare fortuna e non guai”.

L’udienza si è conclusa nel tardo pomeriggio e, al momento, non sono emerse decisioni da parte dei giudici del Riesame. Con tutta probabilità una risposta alla richiesta di scarcerazione dovrebbe arrivare tra la giornata di venerdì e la mattinata di sabato alla quale seguiranno, dopo una decina di giorni, le motivazioni.


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