Daspo e stop trasferte, il pugno duro contro i violenti da stadio
Trasferte vietate, Daspo, perquisizioni, denunce e sequestri: siamo tornati indietro di anni? Di sicuro adesso c’è una attenzione particolare al mondo del calcio e ai violenti che cercano di approfittarne per creare solo disordini. Negli anni passati c’era stata un po’ di disattenzione e qualche magistrato, non tutti certo, aveva sottovalutato i reati da stadio che invece hanno un impatto, anche sociale, notevole. Il direttore dell’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive, dal 24 settembre 2024, è il dottor Maurizio Improta, dirigente generale di Pubblica Sicurezza e poliziotto dalla forte esperienza. L’Osservatorio sta riprendendo le sue funzioni dopo un periodo complicato. Si tratta di un organismo di importanza strategica dove sono passati, nel tempo, dirigenti come Tagliente, che è stato uno dei fondatori, Ferlizzi, Sgalla, Daniela Stradiotto, eccetera.
Lo stesso questore di Roma, Roberto Massucci, conosce bene il mondo del calcio, e ha voluto che il derby della Capitale tornasse in notturna dopo sei anni. Un atto di coraggio. Misure di sicurezza eccezionali, i violenti hanno cercato lo scontro prima della partita (brutte alcune immagini) ma sono stati contenuti prima che creassero danni o feriti. Adesso è scattato il pugno duro che penalizza purtroppo anche i tifosi per bene che volevano seguire fuori casa la loro squadra del cuore (e magari avevano già speso soldi per i biglietti e il viaggio). Niente trasferte quindi per i tifosi di Roma e Lazio e “contestuale divieto di vendita dei biglietti ai residenti nella Regione Lazio con annullamento di quelli già venduti”. Sono queste le linee di indirizzo adottate dalle Prefetture competenti, dopo essere state avanzate dal Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive (Casms). Bologna-Roma in programma domani 12 gennaio, Verona-Lazio il 19 gennaio, Udinese-Roma (26 gennaio) e Cagliari-Lazio (3 febbraio) le trasferte off limits.
Ma nel mirino c’è anche un altro derby, quello di Torino del 9 novembre dello scorso anno: pugno duro dopo la stracittadina. In un comunicato della questura torinese è stato spiegato che “i poliziotti della Digos di Torino hanno eseguito 23 perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di altrettanti aderenti a gruppi ultras della Juventus e del Torino, indagati per rissa, porto abusivo di oggetti atti ad offendere e travisamento, che lo scorso 9 novembre, nella notte prima del derby della Mole, si erano resi protagonisti di una violenta rissa nel centro cittadino alla quale avevano partecipato oltre 100 supporters. Sono state inoltre perquisite le sedi dei gruppi ultras juventini “Drughi” e “Primo novembre 1987”.
Il questore di Torino ha disposto 43 Daspo e sono state avviate le procedure di aggravamento di altri 20 provvedimenti già emessi per fatti analoghi, a cui si sono aggiunti altri 10 Daspo nei confronti di tifosi del Torino per aver danneggiato l’interno del settore ospiti, sempre in occasione del derby del 9 novembre”. La stessa Juventus, grazie a telecamere di ultima generazione, ha messo al bando dieci ultras del Torino che hanno danneggiato il settore ospiti: altre società dovrebbero seguire lo stesso provvedimento del club bianconero, rititirando il “gradimento” a chi non rispetta le regole. Ma non sempre i club si rendono particolarmente solleciti. La storia e la cronaca lo insegnano…
Federciclismo, scontro al vertice fra Dagnoni e Di Rocco
Si scaldano gli animi in vista dell’assemblea elettiva della Fci, Federazione ciclistica italiana, prevista per il 19 gennaio. Il presidente uscente, Cordiano Dagnoni, si ricandida. Contro di lui, Daniela Isetti e Silvio Martinello (Lino Secchi ha ritirato la candidatura). Per il consiglio federale, in rappresentanza degli affiliati, si è candidato anche Renato Di Rocco, storico presidente del ciclismo e che ora appoggia Martinello. Fra Di Rocco e Dagnoni c’è stato un vivace battibecco. A Di Rocco, oggi vicepresidente onorario della Uci, Dagnoni ha risposto in maniera piccata: “Renato Di Rocco ha governato il ciclismo italiano praticamente per 30 anni, che sono poi quelli subito precedenti all’ultimo quadriennio. Se vi è una crisi, un problema strutturale, la colpa è di quel passato…”. L’attuale n.1 della Federciclo ha elencato poi i punti che gli stanno più a cuore: i numeri della Federazione, il bilancio, i contratti in essere, i presidenti regionali… Uno scontro al vertice assai vivace in una disciplina storica.
Federazione Hockey, Mignardi rieletto presidente
Sergio Mignardi è stato rieletto presidente della Federazione Italiana Hockey su prato con il 70,52% dei voti espressi nel corso dell’assemblea che si è svolta stamani presso il Salone d’Onore del Coni e che ha visto la partecipazione del 92,3% degli aventi diritto. Battuta la concorrenza di Flavio La Gioia, che ha ottenuto il 25,32%. “Questo risultato deve essere interpretato come il desiderio di stare ancora più insieme. Faremo le cose insieme, e tutti insieme faremo crescere il nostro movimento. Il risultato mi soddisfa. Per quanto riguarda il nostro movimento, io mi impegno pubblicamente a lavorare per lo sviluppo di questa Federazione”, le prime parole del presidente rieletto.
Source link