Darsena, Tursi schiera quattro assessorati per la riqualificazione. Nuova vita per il mercato di piazza Statuto
Genova. E’ una quinta quasi dimenticata della città, che, nonostante la sua storia e l’importanza che ha da sempre rivestito per lo sviluppo commerciale genovese, da tempo porta addosso quei segni di abbandono e degrado tipici dei buchi neri urbani. Stiamo parlando della Darsena e delle zone limitrofe, assediate da anni da criminalità, spaccio e disperazione. Con una sempre maggiore insofferenza da parte di chi vive e lavora in quest’angolo di città.
Una situazione che Genova24 ha documentato diverse volte e a più riprese, raccontando le difficoltà dei pescatori, la rabbia dei residenti e il dramma di chi in quel buco nero, straniero o italiano che sia, “cade” senza aver possibilità di risalire. Per questo motivo abbiamo chiesto alla nuova giunta come intende intervenire su questo tema più che caldo: “Non è solo un problema di sicurezza – ha subito messo in chiaro l’assessora Arianna Viscogliosi, oggi con le deleghe alla polizia locale – e questo deve essere chiarito da subito. La realtà è molto complessa e i fattori in gioco sono molteplici. Per questo motivo, dopo un incontro con i residenti, stiamo sviluppo un approccio multidisciplinare che comprende certamente gli aspetti della sicurezza ma accompagnati da azione politiche legate al commercio, alla presa in carico socio-sanitaria e alla rigenerazione urbana. Quattro assessorati riuniti intorno ad un tavolo, insieme a tecnici del settore, esperti, realtà sociali e forze dell’ordine”.
“Una valutazione che stiamo facendo è come rendere la zona meno abbandonata e più frequentata, vale a dire più integrata con il resto della città – continua l’assessore al commercio e all’artigianato Tiziana Beghin – L’esempio è il Luna Park a Ponte Parodi: in quei giorni, come ci è stato detto, la zona ha visto una temporanea rinascita, un miglioramento netto dal punto di vista della sicurezza. Quindi una strada potrebbe essere quella: creare una contesto attrattivo, con l’apporto di nuove attività commerciali o artigiane, che possano coprire più ore della giornata possibile e che quindi possano tenere viva la zona con attività però permanenti. Una via che stiamo valutando è quella della riqualificazione del mercato di piazza Statuto, poco distante, che potrebbe creare un punto di aggregazione e rilancio per tutto il quartiere”.

il mercato di piazza Statuto
“E poi una parte commerciale che potrebbe sfruttare il flusso di turisti che arrivano dalle crociere e che attraversano questa zona di cerniera con il centro storico e il Porto Antico – continua Beghin – Il Fish Lab è una realtà che dopo essere stata “creata” di fatto è stata lasciata sola, nel deserto. Una strada è quella di creare una nuova rete commerciale in tutta la zona. Riempire gli spazi in maniera positiva”.
“Il problema però non è solo un problema di sicurezza – aggiunge Cristina Lodi, assessora al Welfare e Servizi sociali – in questi anni la zona è rimasta abbandonata a se stessa ed è diventata un punto di “incontro” anche della disperazione e povertà. Queste persone, quando è possibile, devono essere prese in carico in qualche modo. Altrimenti il rischio è quello di spostare il problema da un’altra parte, senza risolverlo nelle sue radici. E’ un tema sociosanitario davvero importante che sta diventando urgente anche in altre zone di Genova. Per questo motivo abbiamo già attivato un tavolo tra assessorati e le realtà sociodanitarie della città, tra cui il Serd per il problema drammatico delle dipendenze e della droga. Perchè sì, il problema è anche quello che in città è esploso un tipo di consumo che non vedevamo dagli anni 80 e 90. Da un lato abbiamo il crack, che sta mettendo in difficoltà anche gli ospedali vista la sua composizione chimica difficilmente controllabile, e poi l’eroina, che devasta le persone. L’intervento che serve è quello della prevenzione ma anche quello della riduzione del danno, grazie ad una integrazione socio sanitaria delle politiche da mettere in atto. In Darsena come in altre parti della città”.
“Sul problema ci siamo mossi fin da subito in sintonia con organi di prefettura e forze dell’ordine con un approccio che vuole essere sostanzialmente preventivo – riprende Viscogliosi – Da un lato serve una presenza tangibile, ma serve coordinarsi con tutti gli attori che vogliamo mettere in campo su questa problematica: reprimere solamente non serve. Nei fatti sono stati predisposti dei pattugliamenti interforze tra carabinieri, polizia di stato e polizia locale specifici, con sei unità dedicate che si alternano nelle 24 ore comprendo molte zone critiche, soprattutto in zona Darsena. Chiaramente ci vuole del tempo per cambiare faccia ad un quartiere, ma stiamo iniziando: la presenza delle divise serve per far capire che lì ora la zona è sotto controllo, e quindi disincentivare certe forme di criminalità che ha visto in questi anni fiorire grazie ad un sentore diffuso di impunità”.

La ginta Salis
E poi c’è la ridefinizione dello spazio pubblico, vale a dire i connotati dell’area che, secondo la giunta, nei prossimi mesi potrebbe davvero cambiare faccia: “Stiamo di valutando di eliminare definitivamente la passerella di legno – conferma l’assessore all’urbanistica Francesca Coppola – è un arredo urbano privo di un vera funzione. O comunque l’ha persa. In un’ottica di economia circolare stiamo valutando la possibilità di ricavarci arredi e attrezzature per altri quartieri. Vedremo. La cosa importante ora per la Darsena è quella di diventare uno spazio pubblico realmente fruibile. E per farlo bisogna analizzare e intervenire su tutto il contesto. Un intervento in Darsena non può prescindere da un intervento in altre parti del quartieri, come piazza Statuto, che oggi è una struttura di fatto abbandonata. Il progetto di rilancio è naufragato perchè non si dato ascolto a portatori di interesse e territorio. Oggi la struttura ha una assegnatario ma la convenzione non funziona come dovrebbe e tutto è fermo e tragicamente vuoto. Abbiamo già mandato dei solleciti, ora stiamo valutando eventuali altre strade per riprendere in mano la situazione, tornando a far accendere le luci nel mercato”. E per la Darsena? “L’idea potrebbe essere quella di inserire nuove alberature in continuità con il Porto Antico, dando una nuova fruibilità a tutta la zona – conclude Coppola – una riqualificazione da portare avanti con uno studio commerciale dell’area e un intervento socio sanitario ad ampio raggio”.