Danneggiati cavi sottomarini nel Baltico. Scoppia l’allarme: è guerra ibrida russa
Sabotaggi, attacchi hacker, fake news sparse via social, propaganda diffusa. Non c’è solo la guerra convenzionale, quella che si combatte tutti i giorni sul campo. Oltre a missili, bombe e droni, da tempo Mosca ha scatenato anche quella che viene definita guerra ibrida, dove gli obiettivi non sono solo quelli tecnicamente in conflitto ma tutti quelli considerati ostili. O potenzialmente utili. Si è visto più volte, anche in Italia, dai social al tentativo di influenzare le elezioni, vedi Moldavia e Georgia. Ma ora si arriva a un nuovo livello. Nel Mar Baltico infatti negli ultimi due giorni sono starti gravemente danneggiati due cavi di telecomunicazione, uno tra Helsinki in Finlandia e Rostock in Germania e l’altro tra l’isola svedese di Gotland e la Lituania. E i sospetti, non a caso, si sono riversati su Mosca.
I Paesi baltici e la Germania sono infatti tra i principali nemici lontani dal campo di battaglia della Russia. Lituani, Lettonia, Finlandia si sono da subite schierate con Kiev, temendo, anche per vicinanza geografica, che la lunga mano di Mosca potesse colpire anche loro. «Questo tipo di danno non si verifica in queste acque senza un impatto esterno», spiega dalla Finlandia la società che gestisce il cavo.
Il primo «incidente» è di lunedì sul C-Lion1, un cavo lungo 1.172 chilometri, a Sud dell’isola di Öland, nelle acque svedesi, interrompendo tutte le connessioni via fibra ottica. Un caso simile domenica sul cavo Arelion, gestito dall’operatore svedese Telia, che collega Gotland alla Lituania. Secondo un portavoce, «il traffico Internet è stato reindirizzato su altre connessioni internazionali» ma anche in questo caso vi è la certezza che il danno non sia accidentale ma voluto da un intervento esterno. Anche il ministro della difesa tedesco Boris Pistorius non ha dubbi: «Nessuno crede che questi cavi siano stati danneggiati per caso», con la ministra degli Esteri Annalena Baerbock e la sua omologa finlandese Elina Valtonen che lanciano l’allarme contro il pericolo della guerra ibrida «condotta da attori malintenzionati», con chiaro riferimento alla Russia.
Il Mar Baltico sembra il terreno perfetto per compiere attacchi di questo tipo vista la centralità in ambito di comunicazioni e di energia. Nell’ottobre 2023 venne danneggiato un gasdotto tra Finlandia ed Estonia con la colpa attribuita a un incidente causato da una nave cinese mentre l’ormai celebre sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, tra accuse incrociate e prove sommarie, è ancora avvolto nel mistero.
In ogni caso, da più parti si è alzata la richiesta di istituire un sistema di cooperazione europea in ambito di intelligence per prevenire simili attacchi, sopratutto dopo l’inizio del conflitto in Ucraina. Con, di pari passo, l’avvio di una guerra ibrida sempre più pericolosa.
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