Dall’anoressia ai trionfi nel triathlon, Gaia Giulietti da Civitanova terza alla Coppa del mondo in Francia
CIVITANOVA «Lo sport mi ha salvato la vita». Gaia Giulietti, giovane atleta civitanovese che ora vive a Montemarciano, ha iniziato con queste parole il suo racconto davanti al sindaco Fabrizio Ciarapica in occasione della cerimonia di consegna del riconoscimento «per aver scritto, con forza e cuore, una bellissima pagina di sport e orgoglio civitanovese, conquistando il terzo posto nella tappa di Coppa del mondo di Ultra Triathlon a Colmar».
La storia
Nata nel 1991, avvocato e collaboratrice amministrativa agli Ospedali riuniti, Gaia ha alle spalle una lunga storia di amore per lo sport. Nuotatrice agonistica fin da bambina, ha poi dovuto affrontare una dura battaglia contro l’anoressia, arrivando a pesare appena 30 chili. È nel 2019, durante il difficile percorso di guarigione, che scopre il triathlon, lei che neppure sapeva andare in bicicletta. Da quel momento però è stato amore puro. «Grazie al triathlon – ha raccontato – ho rotto ogni legame con la malattia. Ho iniziato a nutrire il mio corpo, ad amarlo, a vedere dove poteva arrivare. Ogni traguardo era una celebrazione della vita». Una vita che Gaia ha trasformato in un percorso di resilienza e ispirazione. L’ultimo passo in ordine temporale è stata la partecipazione alla tappa di Coppa del mondo di Ultra Triathlon a Colmar (Francia), dove ha affrontato la durissima prova del doppio Ironman: 7.6 km di nuoto, 360 km in bici e 84.4 km di corsa. Con un tempo straordinario di 33 ore e 30 minuti no-stop, Gaia ha conquistato il terzo posto assoluto nella categoria femminile e stabilito il nuovo record italiano Iuta sulla distanza.
Il sogno
«In quelle 33 ore – ha ricordato l’atleta – ho vissuto esattamente il sogno che avevo immaginato: nessuna crisi, solo gioia, forza, presenza. L’ultimo giro con la bandiera italiana è stato pura emozione. All’arrivo ero incredula, gli occhi pieni di lacrime dall’emozione e il cuore che batteva forte. C’è davvero tanto dietro ad una gara del genere. Tante persone, tanta fatica, tanto allenamento. Tutto ripagato da un’emozione indescrivibile». Un’impresa resa ancora più speciale dalla costante presenza della madre che l’ha seguita passo dopo passo anche durante la gara, curando alimentazione e integrazione per tutte e 33 le ore. E da un importante gesto solidale: in occasione di questa sfida Gaia ha organizzato una raccolta fondi a favore della Fondazione Fiocchetto Lilla, che si occupa di assistenza per i disturbi del comportamento alimentare. Un impegno che per lei ha avuto un significato profondo e personale.
Il ringraziamento
«A nome mio e di tutta la città di Civitanova, voglio dire grazie a Gaia non solo per l’impresa sportiva incredibile che ha compiuto, ma per la luce che ha acceso nei cuori di tutti noi – ha dichiarato Ciarapica –.
Gaia ci ha insegnato che lo sport può diventare una via per salvarsi, per rinascere, per riscoprirsi. Nella sua storia c’è dolore, ma anche una forza luminosa e una voglia di vivere che commuove. Civitanova è profondamente orgogliosa di te, Gaia. Grazie per aver portato in alto il nostro nome, ma soprattutto per averci ricordato che da ogni caduta ci si può rialzare più forti e più veri».
«Ricevere questo riconoscimento qui – ha ringraziato Gaia -, da chi rappresenta la mia città, ha un valore immenso per me. Grazie di cuore: oggi ho sentito tutto l’affetto di casa. Dicevo che questa sarebbe stata la mia ultima gara. Ma non sarà così. Perché questo amore non si spegne».