Dal pacifismo di Matteotti all’attrazione per il mondo arabo di Craxi. Rossoverdi e socialisti, prove di alleanza
Ormai svanita la speranza di un abbassamento del quorum per le Europee al 3 per cento, anche a sinistra l’obiettivo 4 per cento ha un effetto ovvio: tentare di unire le forze. Il tempo a disposizione non è tantissimo ma intanto ieri a Roma alla convenzione nazionale del Psi si è provato a ragionare sui temi, con quello più unificante chiaro sin dal titolo: “Costruttori di pace, sempre”. Con al centro il conflitto nel Medio Oriente e la richiesta di un cessate il fuoco a Gaza. Attorno a questa sensibilità, Alleanza verdi sinistra, i socialisti e – più difficile, quasi impossibile – e +Europa potrebbero costruire una sorta di piccola coalizione. Sempre non a caso, è stato presentato un sondaggio che dà Avs al 3 per cento, +Europa al 2,3, il Partito socialista allo 0,8. E va bene che in politica le sommatorie non funzionano mai, ma a quel punto riuscire ad eleggere qualche eurodeputato sarebbe alla portata del raggruppamento. Certo, la strada è in salita anche perché le famiglie europee di appartenenza di un soggetto del genere sarebbero ben quattro: Gue-The Left (Sinistra Italiana), Greens (Europa verde), Socialisti e democratici (Psi) e Alde-Liberaldemocratici (+Europa).
“All’opposizione non c’è solo il Pd ma c’è un’area, a sinistra, che fa dei valori fondanti dell’Europa, una priorità: la costruzione della pace è uno di questi. Noi socialisti stiamo lavorando a questo progetto che si batte per un Europa più giusta, in un momento in cui il mondo è animato da guerre”, dice il segretario del Psi Enzo Maraio. Sulla politica estera i socialisti stanno riscoprendo i propri valori fondativi: dal pacifismo di Giacomo Matteotti – la tessera del 2024 porta la sua effige, a 100 anni esatti dall’uccisione per mano dei fascisti – ad una forte attenzione al mondo arabo, e quindi anche alle ragioni palestinesi, di Bettino Craxi. Il parterre degli invitati dice molto sul tentativo in corso: oltre a Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Riccardo Magi, anche Bruno Tabacci, Massimiliano Smeriglio (che ha appena ufficializzato l’addio al Pd) e Andrea Cozzolino, arrestato e poi rilasciato per l’inchiesta Qatargate. “Quello che manca da qui alle Europee – le parole di Bonelli dal palco – è tenere insieme diverse culture politiche. Il Pd ha pensato di cannibalizzare le forze vicino a loro. La storia di un partito non si conquista. Il lavoro che dobbiamo fare è cercare un minimo comune denominatore”.
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