Dal castello di Windsor dove si sono sposati Harry e Meghan ai giardini di Re Carlo: tutti i luoghi della Corona aperti al pubblico a Londra e nella campagna inglese
Tra mostre d’arte, feste private e Afternoon Tea, stanze e luoghi esclusivi della corona e dell’alta nobiltà britannica aprono le loro porte al pubblico per visite imperdibili. Quale occasione migliore per intrufolarsi tra i giardini del re o nelle sale dei palazzi dei suoi cortigiani, oggi accessibili a tutti? Ecco una selezione di palazzi e residenze da non perdere, tra Londra e le campagne inglesi. (Tutte le info per viaggiare qui)
A spasso tra i giardini di Highgrove, la casa nei Cotswolds amata da Carlo III- Si parte da Highgrove, la residenza che re Carlo III, nel 1980, ha voluto e comprato quando era ancora principe del Galles. Un palazzo georgiano che lui stesso ha ridefinito nella struttura aggiungendo dettagli neoclassici e contribuendo a disegnare i coloratissimi giardini che l’avvolgono. Nel cuore dei Cotswolds, la residenza nel Gloucestershire si trova accanto al paese di Tetbury, nascosta dalle campagne immacolate e costellate di cottage e paesini in pietra arenaria gialla, tipica della zona: la cosiddetta “Cotswolds Stone”. Ad Highgrove si può entrare da Aprile a Settembre per visite dedicate alle fioriture primaverili o ai romantici colori autunnali. Ciò che rende unica la passeggiata attraverso i giardini è il profumo come quello dei rododendri gialli, fucsia, rosa e rossi che dalla primavera diventano indimenticabile. Le siepi sono ritagliate come cornici ad incastonare querce, castagni e tanti, tantissimi fiori. Il glicine si tuffa giù dai tunnel di rampicanti e si inerpica lilla e bianco lungo le pareti dell’ala ovest della casa del re. Ogni dettaglio è un inno alla biodiversità, alla sostenibilità e all’amore per la natura. Negli orti crescono erbe officinali e verdure, mentre le api si infilano nei loro alveari per creare il miele dalla più incredibile varietà. I sentieri che si perdono tra le sfumature dei colori che ogni stagione esalta, sono fatti apposta per mettere due persone, una accanto all’altra, in una passeggiata di condivisa contemplazione tra cinguettii rari. Accanto alla residenza hanno sede i laboratori dei giovani talentuosi selezionati dalla King’s Foundation, la scuola dove si imparano mestieri antichi, dall’artigianato (gli scranni intarsiati qui sono stati posti nelle navate di Westminster per l’incoronazione di Carlo III), al ricamo (le lavorazioni sono selezionate dalla casa di moda Chanel a Parigi), voluta dal re per salvare tradizioni e cultura.
Houghton Hall, la tenuta del marchese con la passione per l’arte contemporanea- Bisogna salire verso il nord est dell’Inghilterra per raggiungere Houghton Hall, la residenza del VII marchese di Chalmondeley e della sua signora, Lady Rose Henbury. Siamo nel Norfolk, a metà strada tra la residenza di re Carlo III, a Sandringham e Amner Hall là dove vivono William e Kate con i loro tre bambini. La struttura è solida, imponente e si stacca dal verde orizzontale dei prati verticalizzando la sua forza senza fronzoli, per quelli c’è posto negli arredi degli interni, ricchi e pieni di dettagli. Sul tavolo dell’ingresso la foto di Elisabetta II e del principe Filippo accanto a quella siglata da Winston Churchill. Il paesaggio intorno è fatto di boschi e macchie verdi, quelle tipicamente inglesi, lucide e ordinate che sembrano disegnate da un pennello. La facciata di Houghton Hall si apre su una distesa che sembra infinta e che trova lo spazio e la dimensione ideale per ospitare mostre di arte contemporanea della quale Lord Chalmondeley è grande appassionato. Oggi è di scena Stephen Cox, apprezzato scultore britannico che espone la collezione Myth, fino al 28 settembre. Ogni angolo qui trasuda storia ed eleganza e le 20 strutture di marmo e pietra dell’artista trovano posto tra i prati, così come quelle più piccole davanti alle finestre che li guardano tra gli arazzi rossi, gli stucchi bianchi e i quadri di famiglia.
Il re dei castelli: Windsor, il castello del Re- In Inghilterra, nel Berkshire, esiste la sede reale per eccellenza, quella che la regina Elisabetta II dal 2011 volle per sé dopo aver lasciato Buckingham Palace ai banchetti di stato e ai turisti. Windsor è il più grande castello, ancora abitato, al mondo, un tributo alla storia della corona britannica fondato da Guglielmo il Conquistatore nell’XI secolo. A mezz’ora di treno da Londra, in questa dimora unica fatta di torri e merlature, si trovano pezzi d’arte incredibili della Collezione Reale, gli Appartamenti di Stato in stile Rococò (usati dalla famiglia reale), le stanze private e, tutti i giorni tranne la domenica, si può visitare la cappella di St George dove, tra gli altri, riposano la regina Elisabetta II, il suo principe Filippo, re Giorgio VI, la regina Madre e la principessa Margaret. E’ oro vero quello utilizzato per decorare la Grand Reception Room e grazie ai lampadari che si calano dalle volte del soffitto, lo scintillio è grande tanto quanto il messaggio di potenza della casa reale che si è ribattezzata prendendo il suo nome proprio da questo castello. Fu per scongiurare il sentimento anti tedesco della prima guerra mondiale che, i Sassonia Coburgo e Gotha, hanno scelto per sè un nome più “British” diventando la casata di Windsor. Il grande vaso donato alla regina Vittoria dallo zar di Russia Nicola I nel 1839 è il pezzo più prezioso del grande salone delle feste e l’unico esempio del genere che si trovi fuori dalla Russia. E poi ci sono i dipinti di Holbein, il ritrattista più amato nella corte del ‘500 e la casa delle bambole di Queen Mary, datata 1924, un capolavoro di artigianato e bellezza come il grande dipinto di Anthony Van Dyck di Carlo I, l’unico re inglese finito sotto i colpi della rivoluzione. Durata poco a archiviata altrettanto in fretta.
Compton Verney, nelle terre di Shakespeare- In pieno Warwickshire, Inghilterra del nord, Compton Verney si trova a poca distanza da dove ebbe i natali William Shakespeare, Stratford -Upon- Avon e dove nel 1762, il XIV barone Willoghby de Broke ricostruì il maniero georgiano proprio dove si insediarono i Sassoni, da qui il nome Compton che significa “insediarsi nella valle”, mentre Verney arrivò nel 1441. Oggi, la bellissima struttura immersa nel verde è un museo d’arte, selezionato da Art Fund tra i migliori del Regno Unito. Ciò che rende speciali le sue mostre è l’essere sempre attente a raccontare la storia della tradizione popolare, del folklore, attraverso moda, usi e costumi, patrimonio del Regno Unito e della sua storia. Intorno, anche i prati ed i boschi sono luoghi dove le installazioni artistiche contribuiscono a rendere magico il paesaggio senza disturbare ciò che di prezioso la natura sa già creare da sè. Il corso d’acqua che lo lambisce, per i più coraggiosi, è anche adatto per fare qualche nuotata. I suoi giardini furono disegnati dall’architetto più famoso e popolare del 1700, Robert Adam. Fino al 31 agosto, la mostra Towering Dreams, racconta le grandi ambizioni architettoniche ispirate dai viaggi attraverso l’Europa dell’epoca del Grand Tour e merita menzione il Capriccio Incompiuto di Giovanni Battista Piranesi.
A Londra, la Spencer House risorta dopo le bombe della Seconda Guerra Mondiale- Accanto St James Palace, affacciata direttamente sui giardini di Green Park che lambiscono Buckingham Palace, Spencer House è un luogo speciale nel quale, tra l’altro, re Carlo III ha anche festeggiato un suo compleanno. Costruita nel 1756, la residenza fu commissionata dal primo conte Spencer, ramo della famiglia di Lady Diana Spencer che, tra l’altro, nel 1991 presenziò alla cerimonia della fine degli ultimi grandi lavori di ristrutturazione durati dieci anni. Londra un tempo era costellata di residenze come questa, oggi ormai rare. Qui, l’alta società si incontrava, faceva festa e discuteva di politica.
L’ambiente è sontuoso, ricrea in maniera raffinata antiche atmosfere tardo settecentesche nonostante i danni provocati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e dalle progressive sottrazioni dei suoi gioielli originali.
Oggi, le sue sale sono aperte al pubblico la domenica, anche per feste private o per visite che attraversano la libreria e le State Rooms che immettono nel glorioso spazio della Palm Room che si trova al piano superiore e che, con le sue pareti oro e verde acqua crea un’atmosfera magica. Come la stanza della musica dai toni turchese ed il camino in stucco bianco che fa da contraltare alla pienezza del rosso delle pareti e dei soffitti decorati della Lady Spencer Room. Ogni dettaglio, ispirato al gusto europeo dell’epoca, è pieno di accuratezza e l’effetto nel suo insieme, glorioso.
La Wallace Collection, una gemma nel cuore di Mayfair- Bisogna dirigersi a Mayfair, nel quartiere elegante di Londra per entrare nella Wallace Collection. Quella che una volta era Hertford House, ovvero la residenza dei marchesi di Hertford; fu poi Sir Richard Wallace ad ampliarne la collezione di oggetti risalenti al XVIII e IXX secolo. Nel 1900 è diventata un museo della città (ingresso è libero) nel quale, non solo ammirare le opere di pregio esposte e le rassegne temporanee sempre originali e ben pensate, ma anche per approfittarne e aggirarsi in una struttura dalle stanze perfettamente conservate che girano intorno ad un giardino d’inverno che ospita i divani morbidi di una caffetteria piena di luce e di atmosfera. Sì, perchè anche qui, negli anni fortunati della storia della famiglia aristocratica del secondo marchese di Hertford, intorno al 1797, l’alta società londinese alla moda si incontrava tra queste stanze per serate danzanti, per sorseggiare Afternoon Tea e conversare davanti a whisky e sigaro fumante. Distribuite nei diversi piani, le opere della collezione permanente vantano Gainsborough, il pittore di paesaggi e ritratti del romanticismo inglese, Canaletto e Joshua Reynolds.
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