Puglia

Dai Bagni Savoia a Pertèdde e Marzulli, i lidi storici sul mare di Bari

C’era una volta l’estate dei baresi. E c’erano soprattutto i primi stabilimenti balneari che cominciavano ad affacciarsi sul litorale: dove oggi è collocato il chilometrico lungomare, all’epoca era un tratto di costa deserta chiamato dal popolo “Felòscene” (filosofo, in dialetto barese). Tutto è iniziato alla fine dell’Ottocento con il posizionamento delle prime strutture: le baracche. Grosse capanne di legno, simili a palafitte, che si trovavano su lunghe passerelle, collocate sopra il livello del mare, le quali permettevano di raggiungere acque più profonde; fungevano principalmente da spogliatoi per le discrete donne dell’epoca, che facevano il bagno semivestite.

Le baracche, che hanno resistito sino agli anni 50, venivano montate nel mese di marzo di ogni anno e stazionavano dall’ansa di Marisabella sino al pezzo di mare in cui oggi si trova la spiaggia di Pane e Pomodoro; le più popolari erano nominate “Bersagliere”, “Bagni Savoia” e “Pertèdde”. La più maestosa ed elegante, invece, era quella del “Premiato Stabilimento Marzulli Alla Minerva”, ideato dal cavalier Vitantonio Marzullo (figlio del proprietario delle baracche “Pertèdde”) agli inizi del Novecento: all’interno c’erano un grammofono, specchi e arredi di classe. Sull’insegna dello stabilimento, però, a causa di un errore umano compariva la scritta Marzulli. Cognome, Marzulli, che nel maggio 1949 diede il nome al primo grande e lussuoso stabilimento balneare della città: il “Gran Lido Marzulli”, un’imponente struttura, simile a un villaggio turistico, con 650 cabine e ricca di servizi come cinema, casinò, sala da ballo, campi sportivi e comode stanze per soggiornare, ideata dall’imprenditore barese Giovanni Marzulli e situata su una lunga distesa di sabbia tra l’attuale spiaggia di Pane e Pomodoro e Torre Quetta; chiuse i battenti nel 1956 e fu successivamente rasa al suolo.

Nel 1902, a Santo Spirito, sorse uno dei lidi più antichi della città, “La Rotonda”, che ancora oggi staziona sul litorale nord barese e che per oltre un secolo è stato diretto dalla stessa famiglia. Nel 1928, invece, a San Girolamo si affacciò quello che sarebbe diventato uno dei lidi simbolo della città: San Francesco alla Rena, un tempo chiamato spiaggia del Levante. All’entrata — ricordano frequentatori dell’epoca — era presente un quadro di Arlecchino, mentre un fotografo ambulante vagava sulla battigia con un cartellone sul quale erano esposte delle foto. Un altro lido storico, attualmente in attività, è “Il Trampolino”: inaugurato negli anni 30 con la denominazione “Lido Eden”, era attraversato dai binari della ferrovia e possedeva caratteristiche cabine in legno alle quali furono, successivamente, assegnati dei nomignoli simpatici; la piscina con gli oblò e un alto trampolino (da qui prese il nome nel 1955), diventati anche attenzione di società di nuoto, gli diedero grande risalto e, a partire dagli anni 50, riscosse un buon successo, tanto da essere considerata la “spiaggia dei vip”. Ciliegina sulla torta: a “Il Trampolino”, per l’inaugurazione della piscina, venne a esibirsi una giovane Mina (che all’epoca si faceva chiamare Baby Gate).

Un altro lido peculiare è “Il Trullo”: situato nel quartiere San Giorgio dal 1946 (ha chiuso i battenti nel 2021), era caratterizzato da un particolare trullo che si affacciava sul mare. Si ricordano anche altri lidi storici del capoluogo pugliese come “Lido Adria” e “Lido Fesca” (l’attuale “Lido Massimo”, chiamato anche “Lido Cataldo”), inaugurati nel 1946. Nel tempo i lidi sono diventati più moderni e oggi sono super accessoriati. E tra chi ha nostalgia dei tempi passati e chi, invece, preferisce l’era moderna, il legame dei baresi con il mare è sempre lo stesso: forte, autentico, genuino. Tra un tuffo in piscina e un bagno nelle azzurre acque adriatiche, l’estate in riva al mare è una vera e propria tradizione.




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