Cultura

Da sogno a realtà: consigli per la stesura di un album musicale

Dopo avevo organizzato una formazione di musicisti e aver pianificato tutte le prove necessarie, è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e di svolgere quello che probabilmente è il compito più arduo in cui un musicista prima o poi si imbatte nel corso del suo percorso: la stesura di un album. 

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Ma perché è così difficile scrivere delle canzoni? Beh, prima di tutto il processo di composizione ha una natura completamente astratta e improvvisa, non si sa mai quando potrà arrivare un’idea musicale degna di essere inserita in un brano, e, nella maggior parte dei casi, nell’ipotesi in cui “l’illuminazione” dovesse arrivare, bisogna pure scontrarsi con la cruda realtà che quello che abbiamo scritto potrebbe essere anti-musicale e/o, se ce ne dovesse essere già uno, scollegato al brano su cui stiamo lavorando.

Purtroppo, a differenza della maggioranza delle attività di cui abbiamo trattato finora in cui bastava determinare un’azione da fare e poi effettivamente farla, quando si tratta di comporre qualcosa di artistico nella maggior parte dei casi non si sa mai dove mettere le mani. Molti artisti che non riescono mai a realizzare un’opera si reputano sfortunati perché affermano di non essere mai colpiti dall’ispirazione, ma io credo che in realtà quello che intendono dire è che non sono mai riusciti ad entrare in uno stato di flusso.

Purtroppo al giorno d’oggi, probabilmente anche a causa delle centinaia di storie raccontate da vari personaggi famosi che affermano di aver realizzato alcune loro opere in tempi brevissimi, è presente questa concezione per cui senza un’ispirazione è impossibile scrivere un brano, ma non può esserci concezione più sbagliata! 

Ora, non fraintendermi, con questo non intendo dire che l’ispirazione sia una bufala o che non esista, anzi devo ammettere che anch’io diverse volte ho vissuto casi simili in cui sono riuscito a comporre un brano in pochissimo tempo, ma è anche vero che ci sono state altre situazioni, probabilmente la maggior parte, in cui ho impiegato giorni, settimane o addirittura mesi per riuscire a trovare delle soluzioni che mi soddisfacessero musicalmente.

E, per quanto riguarda tutti questi brani che non sono nati sotto l’influsso di un’ispirazione, come ho fatto? Per quanto sia scandaloso e divertente ammettere di essere un alieno o qualsivoglia creatura soprannaturale con incredibili poteri artistici, la soluzione è in realtà molto semplice: sono uscito a creare una routine che mi permettesse di entrare ogni giorno in un profondo stato di concentrazione, ovvero il misterioso flusso che ho citato prima.

Dopo aver scelto un paio d’ore della giornata in cui dedicarmi a questa attività, la mia routine consisteva nel posare il cellulare in un’altra stanza, impostare il computer in modalità aereo (eliminare completamente tutte le distrazioni), aprire Logic Pro X, impostare un timer di due ore e costringermi a cercare di scrivere qualche idea nel corso di quell’arco di tempo. 

Ora, so di aver già trattato in un precedente articolo dell’importanza di eliminare le distrazioni per entrare in un profondo stato di concentrazione e sicuramente non ho intenzione di ripetermi, ma quello che intendo sottolineare con quello che ho appena scritto è che non sono state le singole azioni ad avermi trasportato in uno stato di flusso, bensì l’insieme e l’ordine in cui io le svolgevo: il momento in cui mi trasformavo in “super saiyan” era quando premevo il bottone che avviava il timer delle due ore perché il mio cervello, dopo aver ripetuto per molte volte questa routine, aveva associato un profondo stato di concentrazione a tutta quella sequela di azioni che culminavano nel pulsante di attivazione dello scadere del tempo.

Ovviamente, come tutte le nuove abitudini, dovrai avere pazienza in quanto ci vorrà del tempo prima che il cervello riesca ad associare automaticamente questo determinato stato ad una singola azione.
Per questo motivo ti consiglio, nel caso in cui tu volessi provare questa tecnica, di scegliere e di avere fiducia in una routine che dovrai ripetere religiosamente ogni giorno prima di iniziare a lavorare al tuo progetto: inizialmente, molto probabilmente, noterai che non otterrai grandi risultati, ma a lungo andare sarà sempre più facile generare idee e scrivere brani interessanti.

Inoltre, volevo consigliarti delle idee molto semplici e che forse non sai, tratte dal libro “L’atto creativo: un modo di essere” di Rick Rubin e che potrebbero aiutarti ad uscire da quel famoso stato di blocco creativo che ti impedisce di progredire nella stesura della tua opera:

  • Ogni volta che inizi una sessione di scrittura, fallo senza obiettivo alcuno se non quello di semplicemente scrivere qualcosa: molte volte ci areniamo su un’idea che pensiamo avere un enorme potenziale e cerchiamo di portarla avanti ma con scarso successo. Invece di pensare di scrivere per ampliare o completare quella determinata idea, semplicemente siediti e inizia a comporre.
  • Non ti aggrappare ad un’idea in particolare: a volte mi è capitato, durante la stesura di un brano, di cercare un collegamento fra due idee e trovare una soluzione che le unisse, ma che nel frattempo necessiti dell’eliminazione di una piccola melodia o riff che mi piaceva particolarmente. il fissarti su un’idea specifica ti impedisce di porti in una posizione distaccata e di visualizzare il brano nel suo insieme. Dunque, cerca sempre di porre la tua attenzione sull’insieme del brano e non su una piccola idea in particolare che l’ascoltatore potrebbe addirittura non notare!
  • Sperimenta. Questo vale per qualsiasi cosa, dallo sviluppo delle idee e le tecniche utilizzate fino ai temi raccontati. Riguardo quest’ultimo, esplora te stesso: citando Rubin, tendiamo “a credere di dover vivere un’esistenza esteriormente straordinaria per poter avere qualcosa da condividere. Spesso ciò che percepiamo nel nostro mondo interiore viene totalmente ignorato”. Quando si tratta di raccontare una storia, non è necessario che questa sia qualcosa al di fuori dal comune, bensì qualcosa che tu creda sia opportuno condividere con il mondo.

Ovviamente questi sono alcuni degli infiniti consigli che sono racchiusi all’interno dell’opera di Rubin, perciò, se ti può incuriosire, ti consiglio vivamente di leggerti l’intero libro… potresti rimanere meravigliato dai brani che potrebbero nascere semplicemente cambiando leggermente la tua visione sulla composizione!




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