Da Anna Wintour a Ralph Lauren, (anche) la moda premiata con la Presidential Medal of Freedom
Sono ben 19 le personalità che sono state insignite della Presidential Medal of Freedom, la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti conferita a coloro che hanno dato un contributo esemplare alla prosperità, ai valori o alla sicurezza del Paese, alla pace nel mondo o ad altre importanti iniziative sociali, pubbliche o private.
A spiccare, nella rosa dei premiati, anche due celebri nomi del mondo fashion, rispettivamente Anna Wintour, rinomata icona della moda e direttrice di Vogue America, nonché paladina di importanti cause filantropiche, e il designer Ralph Lauren. Primo stilista a ricevere questo titolo, per oltre sei decenni Lauren ha celebrato l’essenza della cultura americana, ridefinendo l’industria della moda con un marchio che incarna l’eleganza senza tempo e la tradizione a stelle e strisce.
La prestigiosa medaglia, istituita nel 1963 dal Presidente John F. Kennedy, è stata assegnata, durante una solenne cerimonia, dal presidente Joe Biden alle personalità protagoniste, definite, come si legge sul sito ufficiale della Casa Bianca, «grandi leader che hanno reso l’America e il mondo un posto migliore».
Insieme ad Anna Wintour e Ralph Lauren, a ricevere la Presidential Medal of Freedom anche altri nomi di spicco del giornalismo, dello spettacolo, della politica, dello sport, dell’imprenditoria, della moda e molto altro che hanno contribuito in maniera importante alla crescita sociale del Paese. Ovvero: lo chef José Andrés, il frontman della rock band U2 Bono, l’ex Segretario della difesa degli Stati Uniti d’America Ashton Carter (postumo), l’ex segretaria di Stato degli Stati Uniti Hillary Clinton, l’attore Michael J. Fox, l’imprenditore Tim Gill, l’etologa e ambientalista Jane Goodall, l’attivista Fannie Lou Hamer (postuma), il giocatore di basket Earvin «Magic» Johnson, il politico Robert Francis Kennedy (postumo), il giocatore di calcio Lionel Messi, il divulgatore scientifico Bill Nye, il politico George Romney (postumo), l’imprenditore David Rubenstein, l’imprenditore e filantropo George Soros, il produttore televisivo e sceneggiatore George Stevens, Jr., l’attore e regista Denzel Washington.
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